Roma, 3 ago. (askanews) – “Oggi, 3 agosto, abbiamo avuto l’ultimo incontro con l’Amministrazione capitolina prima della riapertura delle scuole dell’infanzia e dei nidi capitolini, purtroppo abbiamo avuto la conferma di un epilogo “già scritto”. Nessuna organizzazione sindacale è stata in grado di convenire sulla proposta dell’amministrazione che riguardava la governance del settore educativo scolastico e la parte disciplinare riguardante il sistema di regolamentazione delle supplenze”. Ne dà notizia la Funzione pubblica della Cgil di Roma che, in una nota, dà conto del fallimento della trattativa e annuncia che “nel confermare la nostra disponibilità ad eventuali ulteriori incontri, purché si abbia la possibilità di un confronto costruttivo, ci riserviamo, finito il periodo estivo, di intraprendere le opportune iniziative rispetto alle vertenza oramai aperta con l’amministrazione, cercando, responsabilmente, di attivare forme di mobilitazione che non generino disservizi e disagi alle famiglie e a bambini e bambine presenti nelle strutture”. “È apparso evidente da subito – spiega la categoria Cgil in una nota – che, di fatto, alla immediata vigilia dell’avvio del nuovo anno educativo scolastico, l’amministrazione, contraddicendo se stessa, ha dimostrato di non aver alcun progetto organico di riorganizzazione del settore e ha prospettato solo alcune proposte, ancora in fase di elaborazione, per cui verremo richiamati per il confronto a strutture già aperte a settembre”. Oltretutto, aggiunge la Cgil “nel documento presentato, al di là di una ridondante leziosità linguistica, non si capiscono le distinzioni tra compiti, funzioni e ruoli dei profili professionali in essere in relazione alle Elevate Qualificazioni e alla figura del Coordinatore pedagogico e di come interagiscono tra di loro, oltre alle modalità di copertura proprio di questo importate ruolo di coordinamento, nei cui confronti, come CGIL, ci apprestiamo a fare ricorso al Tribunale Amministrativo e all’amministrazione. In merito alle criticità del quadro economico, “già tre mesi fa, come Cgil, abbiamo sollevato la questione della sostenibilità, che allora ci era stata assicurata dall’amministrazione e che oggi, invece, è ‘il problema’ che rende la situazione ancora più drammatica di quanto avevamo rappresentato, in merito alle risorse disponibili per garantire il necessario utilizzo dei contratti a tempo determinato per le supplenze da qui a fine anno” Motivo per cui, continua Cgil “nidi e scuole dell’infanzia verranno aperte con un sistema nel quale si riducono le risorse professionali presenti nelle strutture rispetto allo scorso anno e che, a nostro parere, non garantisce condizioni di lavoro sostenibili da parte del personale docente con immediato riflesso sulla qualità di erogazione di questi servizi, proposta quindi per noi inaccettabile – sottolinea il sindacato – al netto della apprezzata accelerazione del percorso assunzionale che ha previsto l’inserimento in ruolo di 400 più ulteriori 50 insegnanti ed educatori, e sulla cui applicazione vigileremo affinché non si possano creare condizioni di mancato rispetto delle disposizioni normative e contrattuali”.