Milano, 2 ago. (askanews) – “In Toscana ci sono aziende agricole che hanno perso il 70% della produzione a causa della peronospora, ma è importante sottolineare che la qualità del vino non sarà minimamente intaccata: resterà buono come sempre”. Così il vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana, Ritano Baragli, spiega le conseguenze in Toscana della malattia della vite.
“Questo fungo ha fatto danni a tante aziende toscane: in molti vigneti i trattamenti non sono stati sufficientemente tempestivi, perché i mesi di maggio e i primi giorni di giugno sono stati molto piovosi ed era difficile entrare nei vigneti. Pensare che prima di maggio l’uva era meravigliosa” ha aggiunto Baragli, sottolineando che “il problema è la quantità, non la qualità: un conto è lavorare con 110mila quintali di uve, un conto è averne 40mila in meno. E’ evidente che i problemi ci sono, anche da un punto di vista economico – ha concluso – a causa della peronospora i costi di gestione sono enormemente aumentati, da quelli relativi ai trattamenti al carburante”.