Roma, 1 ago. (askanews) – Dibattito ad alta tensione alla Camera sul Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: il ministro per gli Affari europei e il Sud Raffaele Fitto, intervenendo in Aula nella sua comunicazione ha difeso l’operato del governo, dichiarando che non ci saranno definanziamenti e che l’esecutivo sta garantendo il finanziamento di tutti gli interventi del Piano negoziato con Bruxelles.
“Lo voglio dire ai sindaci con cui abbiamo parlato e a chi ha immaginato scenari catastrofici. Gli interventi andranno avanti regolarmente, non c’è nessuna interruzione, saranno oggetto di confronto con la Commissione Ue e noi proporremo delle modifiche. Una serie di questi interventi verranno spostati su altre fonti di finanziamento”.
L’opposizione ha però ribadito le sue accuse: Daniela Torto, capogruppo M5S in commissione Bilancio alla Camera ha parlato di “maggioranza nel caos più totale”. Secondo i dati dell’Ufficio studi della Camera – ha affermato – nei primi cinque mesi del 2023 sono stati spesi solo 2 miliardi sui 33 da spendere nell’intero anno.
“Avete precisamente escluso dal dal Pnrr progetti per 16 miliardi di euro, facendo fuori interventi contro il dissesto idrogeologico, proprio in un momento in cui siamo di fronte a un’attualità drammatica. Avete tagliato i fondi ai comuni per i progetti di salvaguardia del territorio ed efficientamento energetico e addirittura quelli destinati alla sanità territoriale e per il Sud, ministro, proprio lei!”.
Piero De Luca, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera con delega al Pnrr, ha aggiunto: “Ad oggi la terza rata non è stata erogata nonostante i vostri annunci. La deadline della quarta era il 30 giugno ed è stata completamente bucata, e come abbiamo appreso solo dalla stampa ben 17 obiettivi su 27 sono ancora in alto mare, tanto che avete deciso di modificarne ben 11”.
Il ministro Fitto nella sua replica ha respinto le critiche e ha insistito che “spostare alcuni elementi del Pnrr su altre fonti di finanziamento di intesa con le amministrazioni centrali e periferiche non comporta alcun definanziamento degli interventi”
E la maggioranza ha fatto quadrato intorno al ministro con una risoluzione – approvata anche grazie al sostegno di Iv e Azione – in cui chiede di “salvaguardare gli interventi esclusi dal Pnrr all’esito dell’aggiornamento del Piano” e di “assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali”.