Lgbtq, polemiche Gay centre-Campidoglio su bandi e statua antigay – askanews.it

Lgbtq, polemiche Gay centre-Campidoglio su bandi e statua antigay

Grassadonia(Ufficio Lgbt+): senza fondamento
Lug 27, 2023

Roma, 27 lug. (askanews) – Polemiche nella comunità Lgbt+ romana dopo le dichiarazioni del Gay Center che, in una nota, critica l’amministrazione capitolina per tre scelte: sostituire una panchina rainbow con quella di un dittatore antigay, inibire al Gay center la partecipazione al bando per uno sportello antidiscriminazione, e a un’altro bando per una casa per donne trans. Gay center lamenta che, a qualche mese di distanza dall’insediamento della Giunta, il Comune di Roma ha istituito un Ufficio Lgbt+ incardinato nel Dipartimento Pari Opportunità: a distanza di poco più di un anno, le azioni stesse del Comune e dell’Ufficio Lgbt+ non tutelano contro le discriminazione”.

Rispetto al bando di affidamento “per 270.000 euro di una sede per realizzare uno sportello di ascolto e accoglienza per servizi antidiscriminazione Lgbt+. Peraltro non era mai stato fatto un bando di tale importo sui temi Lgbt+ – spiega l’associazione – e non viene fatta partecipare l’unica associazione che in 20 anni, anche in assenza di fondi, o per cifre molto inferiori di circa 40mila euro l’anno, ma che ha garantito sempre un presidio contro l’omotrasfobia a Roma e non sol. Secondo i tecnici del comune è ‘per applicare un principio di alternanza’, ma il nostro è l’unico caso per il sociale in tutto il Comune di Roma, infatti tale logica non viene applicata né per i centri anti violenza per le donne, né per le spiagge, né per altri appalti che potranno vedere partecipare chi oggi già gestisce questi servizi ed il Comune potrà poi scegliere. Così in un comunicato stampa il Gay center”. In secondo luogo “nel Parco di Largo Placido Riccardi (Municipio VIII), a fine giugno 2023 è stata rimossa e spostata dietro una siepe la panchina Rainbow contro le discriminazioni Lgbt+ per far posto alla Statua di Agostinho Neto, dittatore Angolano che incarcerava gli omosessuali. La panchina era stata inaugurata dagli studenti dell’Istituto Armellini il 30 marzo 2023 alla presenza di Fabio Canino e delle associazioni Lgbt+ tra cui Gay Center/Gay Help Line, che fa corsi di formazione contro l’omobitransfobia con la suddetta scuola dal 2009”. Da ultimo, l’esclusione “tramite requisiti che non consentivano a Gay Center e partner di partecipare al bando di 730.000 euro per realizzare una casa di accoglienza per 4 donne transgender in regime di co-housing e un punto di ascolto”. L’associazione Gay Center chiede “un incontro urgente con il sindaco Gualtieri al quale chiediamo di verificare quanto accaduto e facciamo appello per ripristinare i diritti con la rimozione della Statua del dittatore antigay e bloccando la gara dello sportello Lgbt+ che è stata a noi inibita ingiustamente, augurandoci che Gualtieri voglia porre rimedio urgente”.

Il Campidoglio risponde alle polemiche con Marilena Grassadonia, coordinatrice dell’Ufficio Diritti Lgbt+ di Roma Capitale. “Stupiscono certe dichiarazioni del tutto destituite di fondamento secondo cui ci sarebbe in atto una specie di crociata da parte di questa amministrazione verso una parte della comunità lgbt+ – ribatte Grassadonia -. In questo anno e mezzo di lavoro Roma Capitale ad ogni livello, con il nostro sindaco Roberto Gualtieri in testa, ha fatto cose che non si erano mai viste negli ultimi anni che hanno segnato un importante cambio di passo e un impegno serio a fianco della comunità lgbtqia+ tutta. Tra le tante iniziative fatte – sottolinea – mi limito a sottolineare che è ancora vivo l’orgoglio per la trascrizione di atti di nascita esteri con bimbi di due mamme, per la partecipazione attiva al Roma Pride, per le tante iniziative politiche e culturali diffuse sul territorio cittadino e per il lavoro degli Uffici nell’attivazione di nuovi servizi a fronte delle istanze della comunità lgbtqia+. I servizi sono infatti senza dubbio un elemento importante nell’azione politica e, sembra superfluo sottolinearlo, si basano su regolamenti e leggi che ricadono nella responsabilità amministrativa degli Uffici.

Tra i servizi attivi Grassadonia ricorda “il Contact Center cittadino, gestito dal Gay Center/Gay Help Line, punto di riferimento importante per la comunità lgbt+ e l’Amministrazione anche nell’analisi dei dati e delle emergenze da gestire; il Progetto “Roxanne” che ha visto la nascita della “Casa Lucy” co-housing per persone transgender gestita dall’associazione Ora d’Aria; il primo Progetto Pilota per migranti adulti LGBT+ titolari di protezione speciale per un totale complessivo di 10 posti. Due le strutture individuate all’esito della gara: Ati Arci Roma Aps-Befree soc coop soc-Aida Lgbtqi+, per 6 posti; Gay Center/Gay Help Line Associazione di Promozione Sociale – Refuge LGBT per 4 posti. L’apertura del primo sportello antidiscriminazione Lgbt+ presso il Punto Unico di Accesso nel Municipio X; l’inaugurazione di “Casa Ornella” casa di semiautonomia per persone transgender del Municipio Roma VII, attualmente gestita da Gay Center e Programma Integra”. “Tanto ancora c’è da fare – conclude Grassadonia – ma sicuramente abbiamo segnato una strada che, sono certa, porterà Roma ad essere sempre più una Capitale dei diritti”.