Roma, 26 lug. (askanews) – L’assemblea dei Giovani imprenditori di Confapi, riunitasi oggi a Roma, ha eletto Eustachio Papapietro alla presidenza del gruppo per il triennio 2023-2026. Secondo quanto riporta un comunicato prende il posto di Luca Adinolfi.
Classe 1984, lucano, Eustachio Papapietro, 10 anni fa, lascia l’impresa di famiglia che si occupa di impiantistica industriale e fonda il Gruppo Solida. Un insieme di aziende con sede a Matera che opera con varie specializzazioni nei settori ICT, servizi avanzati ed energie rinnovabili. Il Gruppo Solida si compone di 5 realtà che insieme impegnano quasi 150 dipendenti con un fatturato complessivo al 2022 di circa 12 mln. Eletto vicepresidente del gruppo nazionale dei Giovani imprenditori di Confapi a gennaio del 2021, da luglio 2019 ricopre le cariche di Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confapi Matera e di componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione. “Voglio ringraziare Luca Adinolfi per il grande lavoro svolto – ha commentato Papapietro -, tutti coloro che mi hanno sostenuto e l’intera Confapi che da sempre porta avanti le istanze della piccola e media industria privata. Sono felice di rappresentare un pezzo importante di quelle forze giovani, vive e coraggiose che nel fare impresa, da sempre, scrivono da sempre pagine importanti della storia di questo nostro Paese”.
“Un tema fondamentale emerso in Giunta – ha aggiunto Eustachio Papapietro – su cui vogliamo costruire proposte, riguarda la produttività delle nostre imprese. L’Italia, oggi, è il Paese dell’euro che ha guadagnato più competitività internazionale dal 2019. Ma questo aumento di competitività è soprattutto il frutto di un più forte contenimento dei salari e dei profitti rispetto a quasi tutte le altre economie. Questo sforzo, dunque, è sulle spalle delle imprese e dei lavoratori. Perché, per aumentare la produttività, abbiamo abbassato il potere d’acquisto dei salari – quindi con effetti negativi sul mercato interno – e abbiamo ridotto i profitti in azienda, quindi meno opportunità di investire su due pilastri oggi fondamentali: digitalizzazione e innovazione. Per riequilibrare questi scompensi serve condividere con i nostri collaboratori i risultati che si ottengono, con più salari legati al risultato, con meno imposte e meno contributi sugli straordinari”, ha concluso.