Roma, 24 lug. (askanews) – I capigruppo di opposizione si riuniranno questo pomeriggio per fare il punto sul salario minimo, in vista della ripresa dei lavori in commissione Lavoro alla Camera prevista per domani e dopo le aperture al dialogo fatte filtrare in questi giorni dal governo. Pd, M5s, Verdi-Sinistra e Azione si troveranno per definire una linea comune di fronte alla richiesta della maggioranza di rinviare a settembre la discussione sulla materia.
Il centrodestra, in realtà, continua a ribadire la propria contrarietà al salario minimo e sembra pronto a rilanciare con una propria proposta per combattere il lavoro povero. Il presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto (Fdi) continua a chiedere all’opposizione di accettare un rinvio della discussione a settembre e da Fi si ribadisce una linea di assoluta contrarietà al salario minimo.
La premier, d’altro canto, pare anche preoccupata di non lasciare alle opposizioni la bandiera della battaglia contro il lavoro povero, posizione condivisa anche dalla Lega. Per questo il governo sarebbe orientato a mettere a punto un proprio pacchetto di misure, alternativo a quello presentato dalle opposizioni. E proprio stamattina Carlo Calenda, ad Agorà, ha detto di essere pronto a “ragionare insieme” anche alla maggioranza perché “se la destra presenta un buon provvedimento – come quello dell’abolizione dell’abuso d’ufficio – noi lo voteremo”.
Le minoranze per ora sono attestate su un punto: il centrodestra deve ritirare l’emendamento che sopprimerebbe la proposta di salario minimo presentata. Ma il voto sull’emendamento soppressivo in realtà era stato già previsto per la scorsa settimana e poi è slittato a domani. Nel frattempo, appunto, è arrivata la mossa della Meloni e centrodestra potrebbe anche decidere per una sospensiva senza votare l’emendamento soppressivo.