Milano, 22 lug. (askanews) – Ciò che sta accadendo in Italia, colpita da caldo torrido, ondate di calore, grandinate e bombe d’acqua, ha un altro nome e si chiama crisi climatica. È quanto torna a denunciare Legambiente che oggi diffonde un nuovo focus realizzato dal suo Osservatorio Città Clima con dati inediti sui danni da grandinate. Nei primi sei mesi del 2023, da inizio anno a giugno, nella Penisola sono stati 19 i danni dovuti da grandinate. Con questo ritmo si rischia a fine anno di superare i “bollettini” degli anni precedenti: 29 danni da grandinate nel 2022, 14 nel 2021, 9 nel 2020. Preoccupante anche il bilancio che va dal 2010 ad oggi (giugno 2023) e che conta ben 106 danni dovuti da grandinate. In questi anni le regioni più colpite sono state quelle del Nord e dell’area padana: Veneto (con 16 casi), Emilia-Romagna (13), Piemonte (12).
“Le immagini delle grandinate e del violento nubifragio che hanno colpito diverse regioni del Nord Italia causando danni e feriti – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – unite a quelle del caldo record che sta attraverso a più riprese la Penisola ci ricordano che non c’è più tempo da perdere. Non si tratta solo di maltempo ma sono gli effetti della crisi climatica a cui bisogna rispondere con interventi e politiche climatiche più lungimiranti, come ha ricordato anche la stessa Ipcc. Il Governo Meloni esca dal suo silenzio e ci dica quanto intende approvare il Piano di adattamento al clima, al momento fermo dopo la fase di Vas, Valutazione ambientale strategica, e quanto intende definire i punti chiave necessari per elaborare i Piani urbani di adattamento al clima e vincolare le risorse finanziare necessarie”.
Legambiente ricorda che una recente ricerca di Cnr-Isac, pubblicata su Remote Sensing, ha accertato che per tutti gli eventi di grandine registrati nel Mediterraneo la tendenza è in crescita di circa il 30% nell’ultimo decennio. I fenomeni sono stati raggruppati in due categorie di severità: grandinate intense (caratterizzate da chicchi con diametro variabile da 2 a 10 cm) e grandinate estreme (associate alla formazione di aggregati ghiacciati con diametro superiore a 10 cm). Lo studio sottolinea il legame tra questi fenomeni estremi e il riscaldamento globale, in particolare quello del bacino Mediterraneo, incluse le acque del suo mare.
Sempre in tema di crisi climatica, Legambiente martedì 25 luglio, in occasione del tavolo tecnico interministeriale sulle concessioni demaniali, diffonderà anche i nuovi dati del Report Spiagge 2023 con un focus interamente dedicato agli eventi climatici estremi nelle aree costiere.