Roma, 18 lug. (askanews) – Investire subito sulla prevenzione per abbattere la mortalità dei tumori, ma anche per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, allineando l’Italia alla nuova Raccomandazione sugli screening oncologici adottata dal Consiglio dell’Unione Europea nel mese di dicembre 2022. E’ l’appello che All.Can Italia, coalizione multistakeholder che raggruppa pazienti, clinici, esperti sanitari e industria, ha rivolto alle istituzioni nazionali in occasione dell’evento ‘Attuare la raccomandazione UE sugli screening oncologici per migliorare la diagnosi e il trattamento dei pazienti’ che si è svolta oggi in Senato su iniziativa della Senatrice Elena Murelli, componente della 10a Commissione Sanità.
In Italia nel 2022 sono stati diagnosticati oltre 390.000 casi di tumore, con una maggior incidenza di tumore della mammella (55.700 nuove diagnosi), del colon-retto (48.100), del polmone (43.900) e della prostata (40.500). Grazie ai progressi scientifici e all’alto livellodell’assistenza oncologica in Italia, negli ultimi tempi si è registrato un miglioramento dei tassi di sopravvivenza, ma per ridurre significativamente l’incidenza dei tumori invasivi e la mortalità dovuta alla malattia, la diagnosi precoce resta un fattore decisivo che necessita di essere potenziato.
“Le nuove terapie oncologiche vanno sempre più verso la medicina personalizzata che si fonda sul ruolo centrale della diagnostica, dalla fase di riconoscimento della malattia alla scelta delle cure più appropriate, al trattamento di mantenimento – commenta Paolo Bonaretti, portavoce di All.Can Italia. Le campagne di screening, associate a programmi specifici di stratificazione del rischio della popolazione, sono interventi di sanità pubblica di estrema rilevanza perché il riconoscimento precoce di una patologia offre maggiori chances di accedere a cure più tempestive, mirate e in molti casi definitive”.
“Le nuove raccomandazioni sugli screening oncologici, in particolare hanno messo sotto la lente d’ingrandimento quello per il tumore prostatico. Esiste una forte necessità di comprendere quali possano essere le modalità più efficaci e sostenibili nell’ambito della lotta a questo tumore che uccide ogni anno 7.000 italiani. Per questo motivo la Fondazione PRO ETS con il patrocinio di AGENAS sta per avviare uno studio clinico pilota su un ampio campione di soggetti con familiarità per il tumore prostatico”, spiega Vincenzo Mirone, presidente della Fondazione PRO ETS.
“Ho voluto fortemente promuovere questa conferenza stampa per accendere i riflettori sull’importanza della diagnosi precoce per le patologie oncologiche – dichiara Murelli -. Per questo motivo, noi decisori pubblici, in sinergia con le associazioni di pazienti, le società scientifiche e tutti gli operatori del settore, dobbiamo impegnarci affinché le nuove linee guida europee siano efficacemente recepite”.