Regione Marche, Fitch conferma rating BBB prospettive stabili – askanews.it

Regione Marche, Fitch conferma rating BBB prospettive stabili

Rating breve termine confermato a F2
Lug 15, 2023

Roma, 15 lug. (askanews) – Fitch Ratings ha confermato il rating di Lungo termine della Regione delle Marche a ‘BBB’ con Outlook Stabile. Il rating di breve termine delle Marche è confermato a ‘F2’.

Il rating della Regione Marche – informa una nota dell’agenzia – è limitato dal rating dello stato italiano (BBB) e l’Outlook Stabile riflette l’Outlook del rating sovrano. La conferma riflette le aspettative di Fitch che le metriche di debito restino solide e coerenti con il livello di rating nello scenario di rating di Fitch Fitch ha incrementato il profilo di credito Standalone (SCP) della Regione Marche da ‘aa-‘ ad ‘aa’, grazie al miglioramento delle metriche di debito che si posizionano nel punto centrale della categoria ‘aaa’ per la sostenibilità del debito, in combinazione con il profilo di rischio ‘Moderato’ della Regione.

Fitch valuta come “Moderato” il profilo di rischio delle Marche, ossia considera moderatamente contenuto il rischio, rispetto agli altri enti locali e regionali a livello internazionale, che la capacità di coprire il servizio del debito con il risultato operativo si riduca oltre le aspettative nell’orizzonte temporale delle previsioni 2023-2027, a causa di una riduzione delle entrate correnti, un incremento delle spese correnti o un incremento del debito non previsti.

Il profilo di rischio è dato da quattro fattori valutati come ‘Moderato’ (Stabilità delle Entrate, Flessibilità delle Entrate, Sostenibilità delle Spese, Flessibilità di Debito e Liquidità), da un fattore valutato come ‘Forte’ (Previdibilità di Debito e Liquidità) e da un fattore valutato come ‘Debole’ (Flessibilità delle Spese).

Stabilità delle Entrate Moderata. Nel periodo 2018-2022, le entrate totali delle Marche sono state in media pari a Euro 4,3 miliardi. La componente principale sono le entrate operative che ne rappresentano più del 90%. Le entrate operative delle Marche, come le altre regioni a statuto ordinario, sono prevalentemente formate dalle entrate tributarie che rappresentano circa l’80% delle entrate complessive negli ultimi cinque anni. Oltre l’80% delle entrate tributarie deriva dal Fondo Sanitario Nazionale, che è equalizzato a livello nazionale e conferisce stabilità alle entrate correnti della Regione. Nel 2022, le entrate operative sono rimaste sostanzialmente stabili intorno a Euro 4 miliardi. Sia l’Irap che la tassa auto (corretta da Fitch per entrate di difficile riscossione) hanno pienamente recuperato i valori precedenti la pandemia, e la compartecipazione Iva, pari a circa Euro 2,2 miliardi, è rimasta su livelli più elevati rispetto a prima dello scoppio della pandemia, così come i trasferimenti dallo stato, che hanno in parte sostenuto le entrate regionali per far fronte agli aumenti di spesa legati alla spirale inflazionistica e ai costi dell’energia.

Come per le altre regioni ordinarie italiane, la composizione delle entrate delle Marche non è direttamente legata al ciclo economico poichè la maggior parte delle entrate tributarie (le cui voci principali sono Iva, Irap e addizionale Irpef) sono equalizzate a livello nazionale per finanziare il comparto sanitario. La volatilità ciclica della performance fiscale delle Marche è stata negli anni limitata, con una crescita media anno su anno di circa l’1% delle entrate operative reali nel periodo 2013-2022. Fitch si attende la medesima stabilità anche nel medio periodo e che le risorse che finanziano la sanità continuino a crescere a ritmo moderato.

Fitch valuta la capacità delle Marche di generare nuove entrate in risposta a una possibile regressione economica come ‘Moderata’, tenendo in considerazione una limitata possibilità di usare lo spazio di manovra che potrebbe coprire completamente la riduzione ipotizzabile delle entrate operative.

Fitch stima che le Marche abbiano uno spazio di manovra fiscale che protrebbe raggiungere Euro 0,2 miliardi, applicando l’aliquota massima imponibile per l’addizionale regionale IRPEF, mentre la diminuzione ipotizzabile per le entrate è di circa Euro 150 milioni, equivalente al calo massimo osservato negli ultimi dieci anni (2015-2016). La flessibilità delle Marche si concentra sull’addizionale regionale Irpef e la possibilità di un eventuale sforzo fiscale è valutata da Fitch medio-bassa tenendo in considerazione gli indicatori socio-economici regionali generalmente in linea con la media nazionale. Allo stesso tempo, Fitch ritiene poco probabile un utilizzo di tale flessibilità da parte della Regione, vista la pendemia ancora in corso, e il tessuto economico locale già precedentemente colpito dalle conseguenze dei terremoti del 2016-2017 e dei recenti episodi di inondazione.

La valutazione del fattore prende in considerazione la predominante funzione di spesa delle Marche che è la tutela della salute, come tutte le regioni italiane a statuto ordinario. La spesa sanitaria è moderatamente correlata al ciclo economico e rappresenta quasi l’80% delle spese complessive della Regione.