Roma, 14 lug. (askanews) – Il capo della politica estera del Partito comunista cinese Wang Yi, nell’incontro di ieri con il segretario di stato Usa Antony Blinken a margine della riunione ministeriale Asean a Giacarta, ha chiesto che tra Pechino e Washington ci sia una maggiore comunicazione diplomatica e di sicurezza. Lo segnala oggi il ministero degli Esteri in una comunicazione rilanciata dai media cinesi.
In una dichiarazione di venerdì, il ministero degli Esteri cinese ha citato Wang secondo cui i due paesi dovrebbero trovare il modo di fermare i “rinoceronti grigi” e gestire i “cigni neri” – cioè gli eventi ad alto impatto o inaspettati – e creare le condizioni per stabilizzare le relazioni, tornando all’agenda di Bali, cioè dell’ultimo incontro tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping.
“Gli Stati Uniti devono adottare un approccio razionale e pragmatico, lavorare con la Cina nella stessa direzione (…), espandere il canale di comunicazione nei settori diplomatico e della sicurezza, rendere la loro comunicazione più efficace e promuovere scambi interpersonali fluidi”, ha affermato il diplomatico di più alto livello nella gerarchia cinese, che a Giacarta ha sostituito il ministro degli Esteri Qin Gang, assente per “motivi di salute”.
Il ministero conese ha affermato che Wang ha incontrato Blinken “su richiesta” dell’esponente dell’amministrazione aqmericana e che i colloqui sono stati basati su una comunicazione “approfondita e sincera”. Entrambe le parti hanno concordato di mantenere la comunicazione dopo l’incontro.
L’incontro è stato il secondo incontro in circa un mese, appena poche settimane dopo la visita di due giorni di Blinken in Cina, che includeva colloqui con il presidente Xi Jinping.
Wang ha affermato che la Cina e gli Stati Uniti hanno raggiunto “alcune intese comuni” dopo che Blinken ha incontrato Xi, definendolo un “passo importante verso la calibrazione della gigantesca nave dei legami sino-americani”.
“Il prossimo passo fondamentale è intraprendere azioni concrete per riportare la relazione bilaterale sulla buona strada. Gli Stati Uniti devono riflettere sulla causa delle gravi difficoltà nelle relazioni Cina-Usa”, ha affermato ancora il direttore dell’ufficio affari esteri del Pcc.
Wang – come di prammatica – ha ribadito la posizione di Pechino su Taiwan, esortando Washington a evitare di interferire negli affari interni di Pechino o di minare la sua sovranità. Inoltre ha chiesto la revoca di sanzioni “illegali e ingiustificate” contro Pechino.
Secondo quanto ha riferito oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, Blinken ha anche sollevato la questione dei massicci attacchi informatici a cui è stato sottoposto il Dipartimento di Stato Usa da parte di hacker di origine cinese, ma Wang Yi gli ha respinto le accuse. “La Cina è la più grande vittima degli attacchi informatici. Gli Stati Uniti non dovrebbero etichettare la Cina indiscriminatamente”, ha detto Wang Wenbin spiegando la reazione del capo della diplomazia del Pcc.
Ieri Blinken, dal canto suo, ha twittato di aver incontrato Wang “nell’ambito degli sforzi in corso per mantenere canali di comunicazione aperti in modo chiarire gli interessi degli Stati Uniti e ridurre il rischio di percezione errata e calcolo errato”. Dal punto di vista americano, l’incontro è stato descritto come “candido e costruttivo”.
L’incontro Blinken-Wang viene in un momento di intensi scambi tra Pechino e Washington, in un tentativo di far ripartire relazioni che da anni hanno preso una brutta piega.
Solo poche ore prima, a Washington, l’ambasciatore cinese Xie Feng aveva incontrato la sottosgretaria alla difesa Usa con delega all’Indo-Pacifico Ely Ratner e i due avevano concordato di mantenere aperte le linne di comunicazione militar, interrotte di fatto da un anno, dopo la visita dell’allora speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi a Taiwan.
La scorsa settimana, inoltre, la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen ha visitato Pechino e ha affermato di aver tenuto discussioni “dirette, sostanziali e produttive” con il nuovo team economico cinese. Ha anche affermato che il suo viaggio ha contribuito a mettere le relazioni Usa-Cina su una “base più sicura”.
Il prossimo appuntamento di alto livello sarà la visita in Cina dell’inviato speciale del presidente Usa per il clima, l’ex segretario di Stato e vicepresidente John Kerry da domenica fino al 19 luglio.