Milano, 14 lug. (askanews) – Marco Pedroni è stato confermato presidente dell’Ancc-Coop, l’associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop, l’organismo nazionale di rappresentanza istituzionale di Coop. Perdoni aveva ricoperto dal 2013 il ruolo di presidente di Coop Italia a cui nel dicembre 2020 si era aggiunto l’incarico come presidente di Ancc-Coop. Al suo fianco, in qualità di vicepresidente Renato Dalpalù, presidente Sait, il Consorzio delle cooperative di consumo trentine. Confermato il nuovo assetto di governance delle strutture nazionali del sistema Coop avviato con l’assemblea di Coop Italia di fine giugno. E’ il risultato della due giorni che ha visto a Roma svolgersi il 13 e 14 luglio 2023 la quinta assemblea nazionale dei delegati Coop dal titolo “Creare il futuro. Una buona spesa può cambiare il mondo”.
Oltre 250 fra rappresentanti dei soci, quadri e dirigenti delle più importanti cooperative di consumatori italiane riunite a congresso, si legge in una nota, con l’obiettivo di procedere alla ratifica del nuovo assetto di governance delle strutture nazionali e in questo specifico caso dell’organismo di rappresentanza istituzionale di Coop e rinnovare gli organismi dirigenti.
Alla base delle decisioni prese e degli orientamenti per il prossimo futuro c’è la volontà di meglio definire le funzioni dell’associazione nazionale (Ancc-Coop). Ancc-Coop, oltre alle funzioni di rappresentanza e di gestione dei contratti di lavoro, sarà luogo del confronto strategico per progetti comuni delle cooperative e per l’elaborazione delle politiche ambientali e sociali di Coop. Questa scelta comporta anche la costituzione di un comitato di presidenza dell’associazione dove si confronteranno i presidenti delle maggiori cooperative in quanto rappresentanti della proprietà sociale, mentre nel cda di Coop Italia recentemente rinnovato sono presenti figure manageriali delle cooperative (direttori generali, amministratori delegati o ruoli analoghi).
Marco Pedroni nella sua relazione ha preso le mosse dal quadro di grande incertezza economica e geopolitica, di perdurante inflazione e di aggravamento delle diseguaglianze in cui ci troviamo a operare, chiedendo al Governo una incisiva politica di sostegno della domanda interna (oggi in netta riduzione a causa dell’inflazione da costi) a favore soprattutto delle fasce più deboli e del lavoro dipendente. “E’ rilevante che si agisca in modo strutturale sulla riduzione del cuneo fiscale; la flat tax non è una buona idea, è iniqua e inefficace e speriamo non venga assunta come perno delle politiche fiscali” ha detto il presidente, aggiungendo anche un riferimento all’opportunità di una normativa sul salario minimo. “Non ci riguarda direttamente – ha affermato – perché i nostri contratti di lavoro sono regolari e garantiscono ai lavoratori ben di più del salario minimo, ma una norma ben fatta ed equilibrata andrebbe a sostenere alcuni milioni di persone (soprattutto giovani) che lavorano in precarietà e aiuterebbe a combattere le distorsioni del mercato dei subappalti”. Tra gli altri temi affrontati nella sua relazione il ruolo che Coop dovrà svolgere in futuro per sostenere i consumatori, per offrire un cibo buono, sicuro, sostenibile e accessibile a tutti. Ha difeso il ruolo della distribuzione ed ha aggiunto che “Coop è per natura e per missione un attore originale del mercato. C’è Gdo e Gdo. Noi Coop non abbiamo mai fatto e non facciamo aste al doppio ribasso, gestiamo le filiere con forti integrazioni e garanzie per i produttori agricoli e per le Pmi di trasformazione, assicuriamo eticità dei processi e giusta retribuzione dei fattori della produzione. Per noi il prezzo giusto è quello migliore per i consumatori, ma con il rispetto assoluto di lavoro e ambiente. Non tutti possono dire lo stesso”.