Milano, 13 lug. (askanews) – “Non abbiamo ancora deciso né il quando né il dove. E’ una decisione che verrà presa nei prossimi mesi, non so quanti ma in un prossimo futuro. Quello che è stato fatto è che è stato confermato da parte degli azionisti il desiderio di quotarci. E’ un obiettivo che vogliamo realizzare nell’arco del piano 2022-2026”. L’amministratore delegato di illycaffè, Cristina Scocchia, conferma ad askanews il progetto di quotazione dell’azienda triestina del caffè, sebbene, dice, non siano state ancora definite data e piazza finanziaria perchè “il contesto economico è talmente volatile che decidere ora una data non sarebbe giusto. Si deciderà appena si capirà quali sono le finestre di schiarita”.
Ma a riprova che il progetto va avanti l’ad ricorda che “intanto stiamo facendo passi concreti: abbiamo fatto il bilancio secondo i principi contabili Ifrs e per la prima volta quest’annoo abbiamo fatto la dichiarazione integrata non solo riportando i finanziari ma anche l’impatto Esg come se fossimo quotati. Non era obbligatorio ma è una buona disciplina iniziare a rispettare le regole e questo è un segno concreto che la nostra tabella di marcia prosegue”.
illycaffè, che nel 2019 ha adottato lo status di Società benefit e nel 2021 ha ricevuto la certificazione internazionale B Corp, ha scelto, come spiega la Relazione di impatto 2022, “di voler crescere operando in modo responsabile, trasparente e sostenibile per le comunità con le quali interagisce”. E questa sarà la scelta che verrà presentata al mercato finanziario quando sarà il momento. “Io credo che uno debba decidere qual è il proprio Dna e lo deve far diventare in modo trasparente la propria equity story – spiega Scocchia – Noi siamo un’azienda che vuole rappresentare il buono, il bello e il ben fatto perchè puntiamo sulla qualità superiore e sostenibile. Il buono, siamo un caffè di qualità e vogliamo continuare a esserlo, il bello, con 30 anni di tazzine illy art collection di artisti contemporanei che offrono una esperienza polisensoriale, e poi il ben fatto per cui continueremo a fare bene nel nostro piccolo nelle comunità in cui operiamo a monte e a valle: questi sono i nostri investimenti e li presenteremo al mercato allo stesso modo. Così come investiamo in una nuova roastery perchè abbiamo bisogno di aumentate la capacità produttiva, nello stesso modo consideriamo gli investimenti per una agricoltura rigenerativa, sostenibile e circolare o quelli di aiuto per le comunità a monte e a valle”. “Per me la costruzione è quella di una azienda che ha questi tre pilastri, queste tre stelle polari – ha aggiunto – ed è quello che diremo al mercato: noi siamo queste tre cose insieme non una di queste tre”.
Quanto alle prospettive economiche per l’anno in corso – il 2022 per illycaffè si è chiuso con 567,7 milioni di euro di fatturato consolidato, in aumento del 13,6 per cento rispetto al 2021 e un utile netto di 14,2 milioni, quasi il 19 per cento in più sull’anno precedente e oltre le previsioni – l’ad conferma che “pur in un contesto molto sfidante, illycaffè sta confermando gli ottimi risultati dell’anno scorso e stiamo crescendo: i dati dei primi cinque mesi sono più che una rondine quindi speriamo che faccia più che primavera. Abbiamo un track record che continua nel 2023 con una crescita diffusa su tutti i mercati, con l’Italia che continua a ritmi paragonabili a quelli dell’anno scorso, stesso discorso per gli Stati Uniti, siamo a un +20% nei primi mesi per un mercato per noi strategico, quindi la bontà delle scelte emersa lo scorso anno sembra pagare anche quest’anno”. “Siamo neanche all’inizio del secondo tempo e bisognerà giocarsela per i prossimi sei mesi – ha concluso – ma sono confident, sono positiva, con tanta umiltà e impegno contiamo di chiudere un anno positivo”.
In questo panorama, oltre all’Italia e agli Stati Uniti che rappresentano un quinto del fatturato, c’è la Cina tra i target di mercato da potenziare. “La Cina rimane un Paese vergine per noi. Siamo presenti con una filiale ma per noi è la più grande opportunità inesplorata nel senso che mentre la Cina è per tantissimi comparti il mercato principale, per il caffè non è così perchè la stragrande maggioranza di cinesi beve il tè – spiega – quindi è un mercato tutto da conquistare e da far crescere. Noi abbiamo messo un primo piede nella porta con una filiale: siamo cresciuti bene l’anno scorso e stiamo crescendo anche quest’anno seppur con più difficoltà quest’anno perchè l’economia cinese si sta riprendendo con più difficoltà, però quest’anno abbiamo deciso di investire su un potenziamento della filiale”. Per la filiale cinese si stanno definendo le strategie del mercato per entrarci canale dopo canale. “Il 2023 lo vogliamo dedicare al ripensamento del canale ecommerce che è un canale importantissimo in Cina anche per il mercato del caffè – conclude – Tra un paio di mesi annunceremo il modello di business di cui ci vogliamo avvalere e poi passeremo a ragionare canale per canale a tutte le go to market”.