Milano, 13 lug. (askanews) – Questo è un convertiplano, in particolare è il nuovo Aw609 di Leonardo; si tratta di un aeromobile che mette insieme le caratteristiche di decollo e atterraggio verticali, tipiche degli elicotteri con le maggiori velocità di crociera degli aeroplani, ad ala fissa.
E proprio a proposito di ali, il Politecnico di Milano sta progettando per Leonardo ali innovative per la prossima generazione di convertiplani a uso civile, il cosiddetto NextGen Civil TiltRotor.
Grazie al consorzio europeo Formosa (FunctiOnal aiRcraft MOveable SurfAces), nato nel 2020, infatti, è stata sviluppata una nuova soluzione per le superfici mobili dell’ala che abbassa il consumo di carburante e migliora le prestazioni durante il volo.
La nuova configurazione può ridurre il carico delle scie sulle ali in modalità elicottero (-9% rispetto al progetto originale) permettendo la riduzione del consumo di carburante durante le manovre di decollo e atterraggio verticale. Sono state migliorate, inoltre, le prestazioni in rollio durante il volo in modalità aeroplano – con la riduzione del 25% del tempo necessario per raggiungere l’angolo di virata richiesto – oltre che nelle fasi di decollo corto, atterraggio e avvicinamento.
Peculiarità del convertiplano sono i due rotori basculanti, alle estremità delle ali, che possono ruotare permettendo al velivolo di “trasformarsi” da elicottero ad aereo e viceversa.
Il NextGen Civil TiltRotor è un dimostratore tecnologico progettato da Leonardo nell’ambito del programma europeo Clean Sky 2 e nato per soddisfare, tra l’altro, le crescenti esigenze di mobilità aerea in aree urbane densamente popolate, offrendo l’opportunità di decollare e atterrare in verticale come un elicottero, assieme alle alte velocità e la capacità di coprire grandi distanze tipica degli aeroplani, caratteristiche che rendono questo tipo di velivolo particolarmente adatto anche a compiti di soccorso aereo e protezione civile.
Il consorzio Formosa è costituito da un gruppo di giovani ricercatori del Politecnico di Milano e da un team di ingegneri della ditta portoghese CEiiA (Centre of Engineering and Product Development), mentre il progetto è coordinato da Vincenzo Muscarello e finanziato dal programma Clean Sky 2 (partnership tra la Commissione Europea e l’industria aeronautica europea) che ha fra gli obiettivi quello di realizzare velivoli di nuova generazione meno inquinanti.