Roma, 12 lug. (askanews) – “In questa città non si può galleggiare: ce l’hanno restituita in una fase post-atomica che ha bisogno di una fase di ricostruzione che la trasformi. C’è una differenza di speranza di vita tra quartieri, non solo di reddito: è il nostro popolo che poi non ci vota. Le trasformazioni non sono ‘romanelle’, non si fanno solo con le delibere, dall’alto, ma se con i piedi per terra si costruiscono i percorsi e, con l’orecchio a terra, si capisce se qualcosa si deve cambiare”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, intervenuto all’assemblea degli iscritti del Pd romano.
“Sono molto contento di questo esito, di percepire in questa sala un bel congresso, un congresso utile e importante per il Pd e per la nostra battaglia per cambiare la città – ha aggiunto Gualtieri -. L’unità è un risultato importante, anticipato dal congresso regionale. Siamo riusciti a vincere le elezioni comunali per l’unità che abbiamo saputo esprimere in un campo largo – ha sostenuto Gualtieri – per la nostra capacità di dare una risposta, in una fase in cui spira un vento di destra che soffia imperiosa in tutta Europa”.
È importante, secondo Gualtieri “che questa non sia una unità di facciata, da accordo di vertice, ma di un partito e di un gruppo dirigente che sia unito vivendo il proprio pluralismo interno, la possibilità di dire sempre quello che si pensa, e poi si decide. Enzo – ha detto il sindaco rivolgendosi a Foschi, neoeletto segretario del Pd romano – incarna questo spirito e ci sarà tantissimo di aiuto perché abbiamo enormemente bisogno di un partito che abbia la forza dell’unità ma anche della varietà. Non c’è persona più adatta di lui a guidare il Pd in questa fase”.