Bologna, 12 lug. (askanews) – Dopo “l’euforia” del post Covid il mercato immobiliare italiano mostra “inequivocabili segnali di appannamento”. In un quadro macroeconomico diventato progressivamente meno favorevole, “le possibilità di accesso alla proprietà si sono fatte più problematiche”. Nello specifico “la perdita di potere d’acquisto, l’erosione della capacità di risparmio e il rialzo dei tassi applicati hanno di fatto messo fuori gioco una quota considerevole della domanda potenziale con conseguenze rilevanti sui mutui erogati e sul numero di compravendite residenziali”. E’ quanto emerge dal secondo Osservatorio sul Mercato immobiliare 2023 di Nomisma che ha analizzato tra l’altro le performance immobiliari dei 13 principali mercati italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia.
Secondo Nomisma, all’interno di questo scenario macroeconomico le famiglie si sono trovate ad essere improvvisamente più fragili, con una propensione al risparmio crollata su valori nuovamente esigui. A questo si accompagna il continuo rialzo dei tassi d’interesse che preclude a molti la possibilità di accedere al necessario sostegno creditizio. La conseguenza dell’accresciuta rischiosità associata dalle banche agli impieghi immobiliari – precisa Nomisma – ha portato ad un calo delle erogazioni con inevitabili ricadute sull’attività transattiva in tutti i comparti.