Vilnius, 12 lug. (askanews) – Una fila di chilometri nel centro di Vilnius, un vero e proprio evento di massa nella capitale del Paese Baltico con ore e ore in coda per assistere al discorso che il presidente degli Usa, Joe Biden, terrà nel tardo pomeriggio all’Università di Vilnius, a conclusione della sua visita in Lituania per partecipare al Summit Nato, prima di partire alla volta della Finlandia, 31esimo Paese membro.
“E’ un momento storico, è piuttosto importante avere qui il presidente degli Usa”, dice un ragazzo in coda già da qualche ora. “Il Summit Nato è un evento storico per Vilnius e per la Lituania tutta – gli fa eco una ragazza con una bandiera ucraina sulla maglietta – e per mostrare il nostro sostegno al popolo ucraino”.
Imponenti le misure di sicurezza intorno all’area dell’Università; tantissima gente in fila, studenti, famiglie persino con passeggini e carrozzine. Tutti in quella lunga linea per sentire (e vedere) Biden. “Voglio sentire le emozioni del momento” afferma un’altra ragazza nascosta dietro a due grandi occhialoni da sole.
Dopo l’accoglienza calorosissima riservata al capo di stato Usa nei giorni scorsi, un altro evento che testimonia un rapporto speciale tra il popolo lituano e la democrazia americana. Popolo lituano che nella ricerca della libertà, partecipò a uno degli eventi più importanti per l’Europa e per il mondo nel processo di dissoluzione dell’Urss: a quei quasi due milioni di persone che si sono unite il 23 agosto 1989 per formare la Via Baltica di 600 chilometri che attraversava la Lituania, ma anche la Lettonia e l’Estonia.
La Via Baltica fu una risposta al cinquantesimo anniversario del Patto Molotov-Ribbentrop, che abolì l’indipendenza degli Stati baltici. Questo patto permise all’Unione Sovietica di espandere la sua influenza nell’Europa centrale e orientale e di occupare intere nazioni. La risposta di Vilnius è ancora quella del rifiuto dell’oppressione e della volontà di libertà.