Roma, 12 lug. (askanews) – Chi arriverà a Roma avrà a disposizione entro il 2024 un assistente personale virtuale: “una sorta di ‘Chat Gpt’ della Capitale, che sarà dedicato all’informazione turistica”.
È uno dei primi risultati concreti della nuova Destination manager organisation: una fondazione pubblico-privata tra Roma Capitale, Aeroporti di Roma e Camera di Commercio della Capitale, presentata questa mattina in Campidoglio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Con il sindaco, l’assessore capitolino al Turismo e grandi eventi a Alessandro Onorato, il presidente della commissione capitolina Turismo, il consigliere dem Mariano Angelucci, Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma e Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio della Capitale.
La Destination manager organisation “che ci ha impegnato fin dal nostro insediamento – ha spiegato Gualtieri – è una partnership pubblico-privata aperta e di nuova concezione, contenuta in una delibera che l’Assemblea capitolina approverà a breve. Un ecosistema del mondo del turismo e non solo, che ha come obiettivi il miglioramento dell’attrazione turistica, la messa a sistema di tutte le risorse disponibili al fine di migliorare l’esperienza di soggiorno nella Capitale”. Io La Dmo romana, ha spiegato Gualtieri “punta molto agli strumenti avanzati, a partire dall’assistente virtuale personalizzato: una specie di Chat Gpt di Roma, uno strumento del futuro che abbia capacità di comprensione della domanda e di correlazione tra l’elemento come il luogo che si intende visitare, l’offerta e gli orari dei servizi, tutto ciò che aiuta la visita, in collegamento diretto con tutti i fornitori di beni e servizi. La Dmo “sarà promossa da Roma Capitale con la partecipazione di Aeroporti di Roma e Camera di Commercio di Roma, che ringraziamo per aver accettato l’invito, ma sarà aperta ad altri soggetti che si vorranno aggiungere, come la Città metropolitana che è già al lavoro per l’adesione”, ha sottolineato il sindaco -. Una struttura leggera che realizzerà iniziative di promozione ed eventi con i partner, dotata di una governance semplice e snella e di un meccanismo di membership cui potranno aderire i singoli player del settore”. I rapporti tra Roma Capitale e la Fondazione saranno regolati da un’apposita Convenzione che disciplinerà anche la destinazione delle risorse relative alla gestione, con un primo stanziamento di 150mila euro ciascuno di quote per i tre soci fondatori, alle quali si affiancheranno finanziamenti specifici su progetti di promozione turistica, alcuni derivanti dai programmi dell’Unesco e del Pnrr, altri da attività di merchandising e di valorizzazione del logo turistico della città e da diverse contribuzioni.
La governance è data dal presidente che per statuto è il sindaco della città; dalla maggioranza del Comune di Roma Capitale con tre membri e un rappresentante ciascuno per Aeroporti di Roma e Camera di Commercio.
Ci saranno iniziative di merchandising e partnership “con i brand più importanti di Roma, dalla moda allo sport passando per cibo e musica – ha sottolineato Gualtieri – e collaborazione con le università per programmi e progetti di promozione che coinvolgano anche gli studenti. Lavoriamo su un benchmarking con le agenzie di attrazione esistenti più importanti del mondo, ci siamo ispirati alla London & Partners anche se il nostro sarà un modello originale”. “Tra domani e martedì prossimo la delibera sarà approvata dalla Assemblea capitolina”, ha annunciato il presidente Angelucci.
Nel 2023, ha rivendicato l’assessore Onorato “stabiliremo il record di presenze turistiche perché tutto il mercato del Nord America è andato a coprire le rotte asiatiche perse, e oggi che le rotte tornano questa invasione resta. Ma c’è anche una strategia che come amministrazione abbiamo voluto portare avanti: quella di far diventare Roma la Capitale dei grandi eventi. Venderemo un milione e mezzo di biglietti per la stagione concertistica solo entro il mese di luglio. Oggi grazie alla Dmo mettiamo ordine al turismo, provando a far vivere con puntualità e al meglio questa esperienza a chi arriva, lavorando sul ‘brand Roma’ che ancora non ci supporta”. Lavorare sulle attuali debolezze della Capitale, a partire dalla sua capacità di attrazione, ha sottolineato Troncone “è uno degli obiettivi di AdR in questi partenariato. La nostra presenza è abbastanza frammentata, e anche se gli arrivi dal Nord America sono aumentate i brand sono presenti a macchia di leopardo e su l’alta gamma viviamo una sproporzione. Pensiamo alla Francia che ha tre volte i ristoranti stellati dell’Italia. Il segmento Mice (meetings, incentive, congress, events) è fondamentale – ha aggiunto Troncone -, c’è terreno da recuperare per il settore convegnistico che può essere potenziato, con l’opportunità di deconcentrare l’offerta turistica. Infine immaginiamo di avere grandi operatori, che oggi in Italia non ci sono: egemoni sono le grandi piattaforme dalle quali ci dovremmo svincolare. Il ‘brand Roma’ – ha sostenuto Troncone – deve essere svincolato dalle piattaforme che oggi governano i flussi nella Capitale: vogliamo avere un assetto che ci permetta di allungare le presenze a Roma, di garantire una ripetitività legata a una positiva esperienza, con un uso intensivo della tecnologia”.
Il turista “viene a cercare a Roma il nostro stile, la nostra cucina, cerca il made in Italy – ha aggiunto Tagliavanti -. Roma è stata la prima città al mondo ripartita a livello turistico dopo la pandemia. La Dmo è fondamentale perché è l’offerta che crea la domanda: Roma deve decidere che tipo di flussi turistici attrarre, vogliamo attrarre il turismo di alta gamma ma non vogliamo perdere quello popolare. Un altro tema da affrontare è il turismo tutto l’anno, i flussi dei congressi e altri. Con la Dmo possiamo parlare con il turista, prima e dopo il suo arrivo a Roma grazie alle nuove tecnologie, e questo genera una grande opportunità”, ha concluso.