Roma, 11 lug. (askanews) – Un tavolo tecnico tra Regione Lazio, Ater, Comune di Roma e prefettura, per superare i cortocircuiti amministrativi che stanno provocando numerosi sgomberi con la forza pubblica di nuclei familiari fragili che occupino abusivamente immobili di proprietà regionali. E’ la proposta, lanciata nel corso della odierna commissione capitolina Patrimonio, presieduta dal consigliere Pd Yuri Trombetti, e dedicata all’emergenza sgomberi in corso presso le case Ater. Il presidente Trombetti ha, inoltre, annunciato l’invio per domani mattina “di una richiesta di incontro al prefetto come consiglieri sugli sgomberi in essere, per verificare le procedure e le priorità”.
Le case di edilizia pubblica di proprietà regionale nel Comune di Roma, gestite dall’agenzia Ater, stanno vivendo azioni di sgombero che, ha sottolineato il presidente Trombetti “stanno mettendo in strada a Primavalle come in altre zone della capitale persone fragili senza che, con un’azione coordinata preventiva, queste trovino la necessaria assistenza”.
Michela Pace, dell’ufficio del Gabinetto del presidente della Regione Lazio Federico Rocca, ha spiegato che “il presidente è intervenuto più volte annunciando interventi di notifica di sfratto per nuclei occupanti abusivi con redditi speriore ai 70mila e ai 100mila euro. E’ stato predisposto un elenco mirato di casi rispetto ai quali – ha sottolineato – sono state date ad Ater delle indicazioni riguardanti innanzitutto il Comune di Roma. Poi si procederà sulla sua provincia e, in ordine, rispetto ai casi di Frosinone, Latina, Viterbo, Rieti e per ultima Civitavecchia”. Il numero maggiore di casi, ha spiegato Pace “si concentrano nella città di Roma, mentre nelle province non superano la decina ciascuna”. Per questo la regione ha proposto “che la commissione si faccia portavoce dell’esigenza di un tavolo tecnico con Comune e Prefettura per la gestione degli sgomberi previsto”. Per quanto riguarda “gli eventuali nuclei fragili colpiti, chiediamo ulteriori infrmazioni al Comune perché si possano trovare soluzioni condivise appropriate”, ha concluso Pace.
Il Comune di Roma, per quanto pertiene i propri immobili, ha spiegato il funzionario del dipartimento Patrimonio Ciro Attanasio “a inizio anno ha notificato 54 richieste di rilascio degli immobili a occupanti senza titolo. Dopo aver effettuato una prima verifica delle fragilità esistenti, questo numero è sceso a 15 muclei, ridotti ulteriormente a 6 dopo una seconda verifica effettuata dalla Polizia locale. Essendo io il funzionario del recupero in autotutela posso certificare che noi ad oggi non ne abbiamo eseguito nessuna”.
“Per quanto riguarda questa amministrazione – ha rinforzato Carlo Mazzei, dello staff dell’assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi – la vicenda abitativa non è solo un problema di ordine pubblico o di decoro, ma è un tema di ordine sociale. Sposo l’idea di un tavolo tecnico lanciata dalla dottoressa Pace – ha aggiunto Mazzei – perché non vogliamo favorire ne’ tollerare illeciti ma abbiamo in grande consideraziobe le condizioni di fragilittà che intendiamo accompagnare verso il superamento dell’emergenza abitativa”.