Taipei, 4 lug. (askanews) – Taiwan ha concluso la due giorni di esercitazioni con lanci di missili reali, nell’ambito delle più importanti manovre militari dell’anno e di fronte alle crescenti minacce della Cina contro la sua indipendenza de facto, che Pechino non ha mai riconosciuto.
Una risposta all’aumentata presenza militare cinese nello stretto di Taiwan. Il ministero della Difesa dell’isola registra infatti quasi quotidianamente il passaggio di navi da guerra o di velivoli cinesi. A fine giugno, 8 aerei militari cinesi si sono avvicinati alle acque controllate da Taipei, a 44 chilometri dalle sue coste.
Il portavoce del ministero taiwanese della Difesa, Sun Li-Fang: “La pace e la stabilità regionali nello Stretto di Taiwan dipendono dalla responsabilità congiunta di tutte le parti. Su questo punto la comunità internazionale è giunta a un accordo. Tutti i comportamenti unilaterali irragionevoli che danneggiano la stabilità regionale non possono essere incoraggiati e devono essere condannati”.
“Abbiamo selezionato dei nuovi tiratori per questo esercizio – ha spiegato il capo istruttore – l’obiettivo principale era permettere loro di acquisire un’esperienza reale di lanci in una situazione reale”.
Le esercitazioni si sono svolte nella contea meridionale di Pingtung.