Venezia, 1 lug. (askanews) – Sabato 15 luglio Venezia rinnoverà il suo voto per la liberazione dalla peste. Il Redentore è tra le festività popolari più sentite e attese dai veneziani, in cui convivono l’aspetto religioso e quello spettacolare, tra tradizioni gastronomiche, folklore e fuochi d’artificio, con giochi di luce e di riflessi sull’inimitabile palcoscenico del Bacino di San Marco. La celebrazione cade ogni sabato precedente alla terza domenica del mese di luglio e ricorda la fine dell’epidemia di peste che devastò la città negli anni 1575-1577, portando alla morte oltre un terzo della popolazione di Venezia. Fu per questo motivo che il 4 settembre del 1576 il Senato della Serenissima scelse di erigere una chiesa a nome del Cristo Redentore, come ex voto per cercare di allontanare la malattia dalla laguna. Nel giorno del primo Redentore, nel 1577, fu allestito un ponte di galere per raggiungere l’isola della Giudecca e la nuova basilica. Sempre qui ebbe luogo la prima processione di fedeli, ancora oggi parte fondamentale delle celebrazioni.
La Festa del Redentore, come da tradizione, viene vissuta in un rito collettivo dall’acqua e da terra: chi in barca nel Bacino di San Marco, chi lungo le rive, chi da terrazze e altane, per rivivere assieme una tradizione tutta veneziana e godere di un caleidoscopio di colori che si staglia dietro le guglie, le cupole e i campanili della città. Il tutto condito dalle lunghe tavolate allestite alla Giudecca, dal tripudio di palloncini, luci e addobbi, dai preparativi per cucinare le pietanze che accompagnano tradizionalmente questo rito.
I fuochi d’artificio inizieranno, come da tradizione, alle ore 23.30 di sabato 15 luglio e per circa 40 minuti illumineranno il Bacino con uno spettacolo unico al mondo, che vedrà sparare in aria circa 6.500 artifici.
Le celebrazioni cominceranno venerdì 14 luglio, alle ore 20, con l’apertura del ponte votivo da parte del Sindaco Luigi Brugnaro, del Patriarca Francesco Moraglia e delle autorità civili e religiose. Il percorso galleggiante temporaneo, con i suoi 334 metri di lunghezza, lega saldamente Fondamenta delle Zattere e la basilica del Cristo Redentore sull’isola della Giudecca, due estremità della Città di Venezia solitamente divise dall’acqua della laguna. Iconico e immancabile simbolo della Festa del Redentore, la via sull’acqua creata dal ponte votivo ha da sempre accompagnato i festeggiamenti, sebbene sotto diverse spoglie, arrivando ad assumere in tempi più recenti le sembianze della struttura modulare in legno e acciaio che da oltre 20 anni i veneziani sono abituati ad attraversare a ricordo perenne del voto per la liberazione dalla peste.