Bruxelles, 30 giu. (askanews) – In questo Consiglio europeo “il ruolo dell’Italia è stato da protagonista, sono soddisfatta”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo. “Io sono molto soddisfatta – ha spiegato – dei risultati di questo Consiglio europeo, le questioni centrali che l’Italia ha posto in questi mesi sono una realtà. Parlo di immigrazione, di concentrare l’attenzione europea sulla dimensione esterna, questione che era impensabile fino a qualche mese fa e che oggi è sostanzialmente condivisa da tutti”.
“Quando la Commissione nella revisione del bilancio pluriennale propone l’utilizzo fino a 15 miliardi per la dimensione esterna, vuol dire – ha sottolineato la premier – che siamo riusciti a convincere su un approccio che era tutto italiano. Io mi ricordo quando nei primi Consigli ai quali mi sono presentata mi veniva detto che probabilmente sarebbe stato meglio non affrontare questo tema perché non ci sarebbe stato consenso, evidentemente un consenso si è riusciti a costruire. Così come altre cose che per me sono importanti sono oggi di grande condivisione: penso al sostegno alla presenza dell’Unione africana nel G20, penso alla materia della demografia che viene citata finalmente in un documento e sapete che quella della natalità è una questione sulla quale siamo molto concentrati. Io spesso mi sono interrogata sul perché una Unione europea che ha un programma su molte cose in realtà non affronti una delle più grandi questioni strutturali che la riguardano, che è il tema della natalità. Così come sull’Intelligenza artificiale su cui io continuo a porre il tema di governare un processo che rischia di schiacciarci”.
“Anche questo oggi è nelle conclusioni del Consiglio. Credo che il ruolo dell’Italia sia stato da protagonista in questo Consiglio europeo, credo che chi abbia seguito i lavori del Consiglio potrà confermarlo e quindi sono soddisfatta del lavoro che abbiamo fatto”, ha spiegato Meloni.
Scendendo nel dettaglio, sul tema dell’immigrazione Meloni ha spiegato la posizione di Polonia e Ungheria: “Non sono mai delusa da chi difende i propri interessi nazionali”. “Nonostante capissi perfettamente le posizioni di Polonia e Ungheria, ho tentato, con il consenso di tutti gli altri Paesi, una mediazione fino all’ultimo. Continuiamo a lavorarci. Sarò a Varsavia mercoledì, per esempio. E’ un lavoro che bisogna continuare a fare”, ha aggiunto la premier. “La questione che pongono polacchi e ungheresi – ha osservato – non è peregrina, perché Polonia e Ungheria sono le due nazioni che in Europa si stanno occupando di più dei profughi ucraini. Lo fanno con risorse da parte della Commissione che sono insufficienti”.
“C’è un modo solo per risolvere il problema per tutti, ed è affrontare i movimenti primari perché altrimenti diventa impossibile affrontare quelli secondari”, ha ribadito ancora una volta la presidente del Consiglio. Quindi, “continuiamo a lavorare perché si possa finalmente affrontare questo tema in maniera strutturale” e non “scaricando il problema sul proprio vicino. Per questo, per me, la questione del Patto di immigrazione e asilo è secondaria in questo dibattito”. “Io non chiedo i ricollocamenti, non sono la mia priorità. Io chiedo, insieme – ha concluso Meloni- di fermare l’immigrazione illegale a monte e di farlo con un partenariato strategico con i paesi africani, che è utile anche per l’Africa”.