Venezia, 30 giu. (askanews) – Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, questa mattina a Venezia ha sottoscritto insieme al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, un importante protocollo d’intesa per rendere più efficiente la macchina della pubblica amministrazione della giustizia, intervenendo sul tema della carenza di personale.
“Questo protocollo, primo in Italia nel suo genere per cui ringrazio il ministro Nordio, è un modello – ha spiegato il presidente Zaia -. È un accordo che parte dal presupposto che un territorio come il Veneto ha bisogno tribunali e sedi giudiziarie efficienti e per avere la garanzia che questo avvenga sottoscriviamo un accordo quadro che darà il via a una serie di convenzioni per condividere graduatorie e concorsi fra Regione e tribunali veneti. Non resterà una dichiarazione di intenti ma, un attimo dopo averlo siglato, sarà attivato il primo provvedimento. Inizieremo cedendo alla Giustizia una lista già formata di 105 candidati a ruoli amministrativi, dalla quale, da subito, il Ministero potrà attingere. Seguiranno ulteriori graduatorie per altri 300 amministrativi. Entro i primi di settembre i tribunali del Veneto avranno, quindi, 100 operatori in più”.
Qualora il candidato contattato non accetti la proposta del Ministero, resta collocato nella graduatoria regionale e non viene depennato, ma non ha certezza circa la possibile chiamata. La prima graduatoria citata ha validità biennale e scade il 13 giugno 2024.
“Il futuro vedrà in Veneto molte graduatorie condivise con il Ministero della Giustizia – ha sottolineato ancora Zaia -. Possiamo ben dire che queste sono prove tecniche di efficienza veneta”.
“Questo è un modello che intendiamo riprendere ed estendere a livello nazionale – ha dichiarato il ministro Nordio -. Per questo protocollo ringrazio la Regione Veneto e lo staff ministeriale che hanno lavorato a questo risultato. Abbiamo l’obiettivo di rendere la giustizia efficiente attraverso una modernizzazione e una accelerazione dei processi. Di fronte alla carenza di organico abbiamo procedure ottocentesche che cerchiamo di scalfire, ma sappiamo che nulla si può sostituire alle intelligenze umane, per questo è necessario partire dalle risorse di personale. Il protocollo di oggi rappresenta un risultato davvero straordinario nel segno dell’efficienza della macchina della giustizia”, ha terminato il guardasigilli.