Roma, 30 giu. (askanews) – Si è tenuto a Roma un seminario dedicato all’80° anniversario del salvataggio degli ebrei bulgari e a tutte le persone di tutte le nazioni che hanno salvato vite durante la seconda guerra mondiale con una panoramica degli archivi bulgari e vaticani. L’evento ha avuto luogo all’Antico Refettorio di Trinità dei Monti organizzato dall’Ambasciata di Bulgaria presso la Santa Sede.
A prendere per primo la parola Bogdan Patashev, ambasciatore della Bulgaria presso la Santa Sede. Dopo di lui, introdotti da Bernard Ardura, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze storiche, Rumyana Christidi dell’Università di Sofia St. Kliment Ohridski e Johan Icks dell’Archivio di Stato Vaticano.
Secondo Patashev “è sempre la verità a patire durante la guerra” ma “negli anni tragici, come nel 1943, con l’ausilio di numerosi attori fra coloro che guidavano la società civile e autorità politiche, e grazie al supporto della Chiesa ortodossa, si mobilitarono in massa per impedire le deportazioni di quanti avevano cittadinanza bulgara”. Molti ebrei bloccati fra Instanbul e Palestina vennero messi in salvo con documenti bulgari, ricorda l’ambasciatore. Ma “va ricordato, proprio in quegli anni alcuni territori bulgari vennero occupati dalle forze armate naziste e da quelle zone, purtroppo, gli ebrei furono deportati a Treblinka, dove persero la vita”, aggiunge.