Napolitano compie 98 anni, auguri da La Russa in aula Senato – askanews.it

Napolitano compie 98 anni, auguri da La Russa in aula Senato

“Essere di parte non significa necessariamente essere di parte”. Il figlio dell’ex presidente assiste in tribuna
Giu 28, 2023

Roma, 28 giu. (askanews) – “Ho il piacere di ricordare oggi il senatore di diritto e a vita, presidente Napolitano che domani compirà 98 anni. Saluto il figlio che è in tribuna”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il quale ha ricordato che quest’anno ricorre “l’anniversario dei suoi settant’anni di vita parlamentare. Entrò in Parlamento il 25 giugno del 1953”.

Secondo La Russa, Napolitano “rappresenta il testimone di una politica che si fa cultura e di una cultura politica che si fa istituzione” e “la politica si fa cultura se si radica su idee e valori e stare da una parte non significa essere necessariamente di parte”, ha puntualizzato.

La “cultura politica – secondo il presidente del Senato – si fa istituzione se le procedure, le prassi, i leggendari precedenti, le convenzioni costituzionali sono sottratti alla casualità, alla mera contingenza e si radicano sui principi, quanto meno sui propri principi”.

Per Giorgio Napolitano, ha proseguito, “politica, cultura e istituzione sono vita, sono passione, ma anche razionalità e coerenza con la sua appartenenza politica”.

La Russa ha tenuto a sottolineare in particolare che la “Giorgio Napolitano è stato straordinario testimone coraggioso. La celebrazione dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia ha rappresentato, con il presidente Napolitano, un momento di saldatura tra cultura politica, storiografia sul Risorgimento, idea di popolo e idea di Nazione.

Due i ricordi che il presidente del Senato ha voluto raccontare di Napolitano presidente della Repubblica: “dubito – ha detto – che altri siano stati così puntigliosi e così attenti nel tutelare le Forze armate, il loro onore, la loro qualità, la loro necessità di essere considerate uno dei momenti fondamentali della comunità nazionale” e quando, in occasione delle celebrazioni per i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia, la sua “parola fu decisiva affinché la celebrazione avvenisse con l’importanza con cui tutti ricorderete che avvenne, con la sua assidua partecipazione. Era un modo per ricordare a tutti che il presidente della Repubblica rappresenta la storia d’Italia nella sua attualità, ma anche per tutti gli anni della nostra unità”.