Milano, 27 giu. (askanews) – Entro il 2035, i veicoli elettrici rappresenteranno la quota di maggioranza del mercato auto in tutte le principali regioni: 59% negli Stati Uniti, 66% in Cina, 82% in Europa. E’ quanto emerge dalla ventesima edizione annuale del Global Automotive Outlook di AlixPartners.
La quota globale di veicoli elettrificati (bev+phev) pari nel 2022 al 14,2% (18% in Europa) salirà al 34% nel 2028 (43% in Europa) e al 61% nel 2035 (85% in Europa).
La stima degli investimenti per la transizione elettrica è passata da 526 miliardi di dollari per il periodo 2022-26 a 616 miliardi di dollari per il periodo 2023-27 (+17%). Dei 90 miliardi di aumento, circa l’80% (73 miliardi) riguardano investimenti in batterie.
Con gli investimenti annunciati l’autosufficienza Europea per la produzione di batterie dovrebbe essere raggiunta a partire dal 2026 con 400 Gwh ora di capacità installata, che diventeranno 480 nel 2027. Il focus si sposterà quindi sempre più verso l’integrazione e il controllo dell’estrazione delle materie prime, verso cui già oggi molti costruttori stanno lavorando attivamente per assicurarsi una fonte di approvvigionamento più controllata e sostenibile.
Quanto al costo delle batterie, il picco dei prezzi delle materie prime toccato nel 2022, che ha interrotto un decennio di riduzione dei costi, ha portato a un aumento delle stime di costi del 15-20% (+23% nel 2023) per il periodo 2022-2025. L’aumento sarà assorbito in 4 anni, con previsioni di un prezzo sotto i 100 dollari a kWh dal 2026.
Anche i prezzi delle materie prime per la produzione di veicoli termici (Ice) sono aumentati: rispetto a un costo medio di 1.480 dollari a veicoli del 2020 si è arrivati a 3.039 dollari a marzo 2022 per poi ridiscendere a 1.908 dollari a marzo 2023, un livello ancora superiore del 29% rispetto al 2020. Per i veicoli elettrici, invece, dai 2.833 dollari del 2020 si è passati a 8.918 dollari di marzo 2022 per tornare a 5.312 dollari a marzo 2023, l’87% in più rispetto al 2020 e 2,8 volte in più rispetto ai costi di una vettura termica.
La parità di prezzo fra modelli elettrici e termici è dunque ancora lontana e difficilmente sarà raggiunta nei prossimi anni, anche se le vetture con alimentazione tradizionale dovranno scontare gli investimenti per l’Euro 7 atteso nel 2025-2026. I veicoli elettrici invece potranno beneficiare di una maggior condivisione delle piattaforme, con una riduzione degli investimenti in ricerca e sviluppo.
“La quota di mercato dei Bev nel 2022 è stata pari al 14,2%, siamo quindi ancora in una fase di early adoption, e il focus continuerà a spostarsi verso la riduzione del time to market e la sostenibilità economica” sottolinea Emanuele Cordone, Director dell’Automotive & Industrial team di AlixPartners. “Nel frattempo, la sfida su costi e produttività continua: le materie prime si sono ridotte, ma con un costo dell’87% superiore a quello del 2020”.