Roma, 25 giu. (askanews) – I dati evidenziano che la nuova insulina basale ‘a lento rilascio’, che può essere somministrata sottocute solo una volta a settimana anziché una volta al giorno, non comporta un aumentato rischio di ipoglicemia, ma anzi migliora il controllo glicemico rispetto alla insulina giornaliera. I risultati dello studio multicentrico di fase III a doppio cieco, sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine. È attesa ora l’approvazione della nuova molecola da parte degli Enti regolatori del farmaco per renderla disponibile per la commercializzazione per i pazienti con diabete in tutto il mondo che si stimano oltre 500 milioni. Il solo ricercatore italiano che ha partecipato alla stesura finale dello studio è Roberto Trevisan, professore di Endocrinologia all’Università di Milano-Bicocca e direttore della Diabetologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che spiega: “Questo studio – spiega – apre la strada alla commercializzazione della nuova molecola. Per i pazienti diabetici si passerà presto da 365 a sole 52 iniezioni in un anno. È una vera e propria rivoluzione positiva della terapia insulinica. Questa nuova molecola ha il potenziale di semplificare la terapia del diabete che richiede terapia insulinica, eliminando per i pazienti il disagio della iniezione giornaliera ed aumentando così la aderenza alla terapia insulinica. Un vero cambio epocale e un deciso miglioramento della qualità di vita dei pazienti diabetici”. La notizia era attesa da tempo nel mondo scientifico della Diabetologia. Si annuncia una svolta epocale nella modalità di somministrazione terapeutica, con un impatto importante sulla qualità della vita dei pazienti con diabete. Il passaggio dall’assunzione giornaliera a quella settimanale rappresenta un enorme vantaggio per i diabetici di tipo 2, che sono spesso soggetti anziani, con più patologie, e che devono assumere diverse terapie con frequenza quotidiana. Un altro vantaggio della formulazione della terapia su base settimanale è la possibilità di ridurre l’impegno richiesto agli operatori sanitari che si occupano di diabetici che richiedono insulina, specie per quelli ricoverati nelle strutture sanitarie residenziali a lungo termine.