Venezia, 23 giu. (askanews) – “A volte i sogni diventano realtà. Bisogna crederci e inseguirli con tenacia. Arriveranno. Per il Veneto e le sue montagne il sogno è arrivato il 24 giugno del 2019 da Losanna, dove la 134° sessione del Comitato Olimpico Internazionale assegnò con una maggioranza schiacciante (47 a 34) alla candidatura Milano-Cortina le Olimpiadi invernali del 2026. A 4 anni di distanza quella data va ricordata, perché ha segnato l’inizio di una stagione di rinascimento delle nostre montagne, con ampie ricadute per tutto il Veneto e per tutta l’Italia”. Con queste parole il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ricorda quel giorno di 4 anni fa quando a Losanna il Presidente del CIO Bach pronunciò i due nomi fatidici: “Milano-Cortina”!, Con la svedese Are battuta ancora una volta.
“Quel giorno – ricorda Zaia – tutta la delegazione italiana provò un’emozione indescrivibile. Personalmente credo sia stata una delle più forti mai provate in vita mia. Eravamo riusciti a portare in Veneto l’evento top degli sport invernali, su montagne che il mondo ci invidia, ma che avevano bisogno di un futuro di prospettiva e di una sorta di “piano Marshall” per rilanciarsi dopo anni di difficoltà”.
“Oggi – prosegue Zaia – abbiamo di fronte 3 anni di lavoro intenso, che però, agendo in squadra con Governo, Cio, Coni, Lombardia, Trentino, i Comuni di Milano e Cortina, ha superato gli inevitabili intoppi della burocrazia e avviato la fase della messa a terra dei progetti. Sarà un’Olimpiade efficiente, rispettosa dell’ambiente, a impatto pressochè zero, con il merito di aver rispettato la natura e la montagna e di aver deciso di recuperare un mausoleo in disfacimento come la pista di bob di Cortina, tanto per citare uno dei progetti più significativi, che vivrà e prospererà anche dopo la conclusione delle Olimpiadi”.
“Le piste più belle del mondo le avevamo già – prosegue – e sono state rese ancora più performanti grazie agli interventi effettuati per i recenti mondiali di sci. E poi non vanno dimenticati altri due aspetti: le infrastrutture attese da anni che arriveranno grazie ai cinque cerchi, le varianti di Cortina e Longarone per citare solo due delle più importanti, e la gigantesca promozione turistica di tutta l’area montana, che ha già iniziato a produrre i suoi frutti e che terrà incollati agli schermi almeno 500 milioni di spettatori in tutto il mondo durante le gare”.
“Abbiamo anche dimostrato come lo sport possa essere uno straordinario traino per il turismo e l’economia dei territori ospitanti – conclude Zaia – e ora dimostreremo, da qui al 2026, di saperci fare preparando un’Olimpiade memorabile e un futuro di prosperità per le nostre montagne”.