Roma, 23 giu. (askanews) – Oggi i giudici della V sezione penale della Cassazione sono chiamati a decidere sul caso di Enrico Lombardo, l’uomo di 42 anni morto nella notte tra il 26 e il 27 ottobre del 2019, durante un fermo dei carabinieri, a Spadafora in provincia di Messina. Al vaglio della Suprema corte un’istanza di riapertura delle indagini dopo che il tribunale siciliano di competenza ha archiviato.
Un presidio di Amnesty International e dell’associazione ‘A Buon Diritto’ ha stamane invaso con diversi militanti il piazzale antistante il palazzo di piazza Cavour. Dal comitato spontaneo che da tempo denuncia il caso si sottolinea: “Per due volte la Procura ha chiesto l’archiviazione delle indagini, ma il legale della famiglia Galeani – composta dall’ex moglie di Enrico Lombardo, Alessandra Galeani, e dalla figlia Erika Lombardo – ha presentato ricorso in entrambe le occasioni. La seconda richiesta di archiviazione è stata avanzata a luglio 2022”.
La famiglia, tramite l’avvocato Pietro Pollicino si è opposta all’archiviazione facendo ricorso alla Cassazione chiedendo ulteriori indagini su alcuni elementi, che fino ad ora non sono stati presi in considerazione. Nell’inchiesta della Procura di Messina erano stati indagati a suo tempo il carabiniere che immobilizzò l’uomo quella notte, un medico e due soccorritori del 118.