Roma, 21 giu. (askanews) – Gli italiani sono sempre più in sovrappeso (il 12% della popolazione, quasi 6 milioni di adulti, è obesa e, complessivamente, il 46,2% dei soggetti di età =18 anni è in eccesso ponderale) e poco attivi, con più di un terzo delle persone (33,7%) che ha dichiarato di non praticare sport o attività fisica nel tempo libero (30,3% degli uomini e 36,9% delle donne). E’ quanto evidenzia il XX Rapporto Osserva salute presentato oggi a Roma. Raggruppando per macro-regioni, si osserva che, dal 2001, i maggiori incrementi percentuali si sono realizzati nelle regioni del Nord-Ovest: l’incidenza di maggiorenni obesi è cresciuta del 45,8%. Le differenze rilevate sul territorio si mantengono considerevoli anche nel 2021: nel confronto regionale si evidenzia una differenza di quasi 11 punti percentuali tra la regione con incidenza più alta di persone in sovrappeso e quella con l’incidenza più bassa (40,7% in Basilicata vs 29,9% in Valle d’Aosta) e di 6,6 punti percentuali in riferimento all’incidenza di obesità (15,8% in Molise vs 9,2% nella PA di Trento). La variabile età è una discriminante per l’aumento ponderale: al crescere dell’età aumenta la percentuale di popolazione in condizione di eccesso di peso (in sovrappeso o obesa). La percentuale di persone in condizione di sovrappeso passa dal 15,1% della fascia di età 18-24 anni al valore massimo del 42,9% tra i 65-74enni; anche l’obesità passa dal 4,3% al 17,6% per le stesse fasce d’età.
La sedentarietà è dilagante anche tra i più giovani. Infatti, si evidenzia tra il 2020 e il 2021 un forte decremento della pratica sportiva tra i bambini e adolescenti di età 3-17 anni. In queste classi di età tra il 2020 e il 2021 si è osservato un vero e proprio crollo della pratica sportiva specialmente di tipo continuativo, diminuita di circa 15 punti percentuali (dal 51,3% al 36,2%) e compensata soltanto in parte dalla pratica di qualche attività fisica (dal 18,6% al 26,9%), svolta in modo destrutturato e, quindi, al di fuori delle palestre e dei centri sportivi interessati dalle chiusure. La sedentarietà è, infatti, aumentata dal 22,3% al 27,2%. Il diabete, poi, dilaga tra gli obesi (il 15,5% di loro ne soffre) e i sedentari (quasi il 12%).