Firenze, 19 giu. (askanews) – “Un tempo sarebbe stato inimmaginabile irrigare colture come vite e ulivo, oggi invece, se non pensiamo a un’irrigazione anche di queste colture, rischiamo di non avere una produzione che di qualità che normalmente questa regione e che della Toscana è il punto di forza”. Lo ha detto l’assessora all’Agricoltura e vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, alla prima conferenza regionale sull’acqua. “E oggi -ha aggiunto- lo scopo è ritrovare e recuperare i tanti laghetti esistenti e lavorare sulla semplificazione amministrativa per realizzarne altri”. “In assenza di grandi infrastrutture dobbiamo spingere per la realizzazione di piccoli invasi anche aziendali che consentano fare tesoro dell’acqua – ha continuato l’assessora – ma senza una forte semplificazione di tipo amministrativo, molte delle risorse che abbiamo messo nel Psr sull’idrico aziendale, quasi 8 milioni, rischiano di rimanere sulla carta”.
Operativamente si tratta di “riaprire i termini per denunciare i laghetti esistenti, il Lamma anni fa ne aveva censiti circa 16mila; fare un accordo con i consorzi di bonifica per capire se il pubblico si può far carico anche della gestione dei piccoli laghetti privati e soprattutto introdurre norme che consentano alle imprese agricole di realizzarli, così da non andare ad attingere all’acqua delle falde del sottosuolo attraverso i pozzi”. Il problema, conclude Saccardi, sono “una quantità di lacci e lacciuoli, e di autorizzazioni, e non penso solo da parte della Regione, che rendono complicato fare gli invasi anche avendo risorse e la volontà di farli”.