Vicenza, 19 giu. (askanews) – Primo Consiglio comunale dell’amministrazione di Vicenza guidata dal neo-sindaco Marco Possamai. “Da sindaco più giovane di Vicenza mi impegnerò per costruire il suo futuro” ha detto, annunciando l’intenzione di rivedere le recenti regole che hanno compresso i diritti e gli spazi della minoranza consiliare.
Dopo l’esame delle condizioni degli eletti e la surroga dei consiglieri comunali Augusto Bellon e Sandro Pupillo, a cui sono subentrati Luca Poncato e Massimo Bardin, c’è stato il giuramento del sindaco.
“Qui si respira la storia – ha dichiarato Possamai nel suo primo intervento in aula dopo aver giurato – È un luogo storico, è un luogo simbolico, da sempre strettamente connesso al governo della città. C’è un’eredità, c’è un peso, c’è la Storia, la grande storia della nostra città, del suo ruolo nel tempo, della sua grandezza che al proprio culmine si legò al genio palladiano, di cui proprio questa Loggia è un fulgido esempio di committenza pubblica, così come la Basilica che rivestì l’antico palazzo della Ragione, storica sede delle adunate del Consiglio cittadino”.
“Io il più giovane sindaco della storia repubblicana di Vicenza. È una grande responsabilità, che richiede attenzione e rispetto. Ma è anche, ne sono convinto, una opportunità: quella di aiutare la città a imboccare, con energia, la strada di una necessaria modernizzazione. Non è una contraddizione: è una necessaria complementarietà. Conoscere e rispettare il passato ci aiuta a decifrare e definire il presente” ha aggiunto Possamai.
“E a proposito di rispetto: questa è un’aula che conosco bene, che ho frequentato, che ho molto amato. Sono stato, al mio primo ruolo istituzionale, qui, capogruppo di maggioranza e consigliere comunale delegato, e sono entrato qui dieci anni fa – ha aggiunto il sindaco -. Ho imparato molto in quest’aula. Ho imparato anche e soprattutto a rispettarla profondamente per ciò che rappresenta e significa: il tempio laico della democrazia cittadina. Il luogo in cui si raduna il consesso che, assieme al sindaco, rappresenta la volontà popolare”.