Roma, 19 giu. (askanews) – Nuove tensioni in Medio Oriente. Almeno tre palestinesi sono stati uccisi e circa trenta sono rimasti feriti in un raid militare israeliano a Jenin che ha scatenato intensi scontri nella città nel Nord della Cisgiordania, dove sono stati lanciati missili da un elicottero israeliano.
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver condotto un’operazione per arrestare “sospetti ricercati”, durante la quale si è verificato “uno scambio di fuoco molto intenso” tra le forze israeliane e gli uomini armati.
Secondo una fonte dell’intelligence palestinese, è la prima volta che un elicottero spara missili a Jenin dalla fine della Seconda Intifada (la rivolta palestinese, 2000-2005).
Mohammad Shtayyeh, primo ministro palestinese, ha condannato l’operazione, riferendo anche di un bambino tra le vittime.
“Il silenzio internazionale e i due pesi e due misure incoraggiano questo governo estremista a praticare altre uccisioni, distruzioni e intimidazioni contro il nostro popolo – ha detto .- Noi e il nostro popolo affronteremo questi attacchi, e questa occupazione deve diventare costosa per Israele.
La France presse riporta che dall’inizio dell’anno 162 palestinesi e 21 israeliani, un ucraino e un italiano sono rimasti uccisi in episodi di violenza legati al conflitto israelo-palestinese.