Porto Marghera (Ve), 16 giu. (askanews) – Edison ha inaugurato a Porto Marghera (Venezia) la centrale termoelettrica più efficiente d’Italia. Il nuovo impianto di Marghera Levante è la prima centrale termoelettrica di ultima generazione nel Paese e tra le più efficienti al mondo. Grazie alla turbina GT36 è in grado di abbattere le emissioni specifiche di ossidi di azoto fino al 70% e quelle di anidride carbonica fino al 30% rispetto alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano. La nuova turbina (di Ansaldo Energia) è anche tecnologicamente pronta per l’impiego di idrogeno fino al 50% in miscela col gas naturale.
Il nuovo impianto è il risultato di un intervento di ammodernamento della centrale termoelettrica preesistente, realizzata nel 1964 e costantemente rinnovata nelle tecnologie, tanto da divenire nel 1992 il primo ciclo combinato a gas naturale realizzato in Italia. I lavori di cantiere hanno avuto una durata complessiva di 4 anni, impiegando fino a 1.000 maestranze durante le fasi di picco e 250 imprese fornitrici, per un investimento complessivo di circa 400 milioni di euro. L’impianto ha una potenza installata pari a 780 MW e un rendimento energetico del 63%, il più alto reso disponibile oggi dalla tecnologia, soddisfacendo il fabbisogno annuale equivalente di circa 2.000.000 di famiglie.
“Siamo orgogliosi di essere i primi, ancora una volta, a portare innovazione in Italia con un impianto di ultima generazione altamente strategico per la flessibilità e l’adeguatezza del sistema elettrico nazionale”, ha commentato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison. “Un obiettivo che ci siamo posti in quanto operatore responsabile, leader della transizione energetica del Paese. Edison ha nel proprio Dna la capacità di innovare, una capacità che si rispecchia nei suoi 140 anni di primati industriali. E grazie alle sinergie con un territorio particolarmente vitale come il Veneto e alla collaborazione con un’eccellenza italiana come Ansaldo Energia celebriamo oggi questo importante traguardo”.
Edison ha un piano di investimenti pari a 10 miliardi da qui al 2030 dedicato alla transizione energetica, di cui la metà destinato alla crescita nelle fonti rinnovabili. “E il nuovo impianto di Marghera – ha sottolineato Monti – è la dimostrazione concreta di come le diverse tecnologie possano concorrere all’obiettivo comune della decarbonizzazione, per garantire la sicurezza della fornitura energetica e la sostenibilità economica”.