Lussemburgo, 16 giu. (askanews) – Nell’Unione europea rimangono elevati i livelli del traffico e della disponibilità di tutti i tipi di droghe illecite, ed è sempre più rilevante il trasporto per via marittima nelle navi portacontainer, in particolare riguardo alla cocaina, sulle rotte dall’America latina ai grandi porti europei. Ci sono inoltre una nuova tendenza dei trafficanti a raggiungere anche dei porti più piccoli e periferici, e un crescente fenomeno di corruzione di membri del personale delle compagnie di navigazione, degli equipaggi delle navi e delle società portuali, per assicurare l’occultamento a bordo e nei container, il trasporto e il recupero finale delle sostanze illecite.
Sono alcune delle conclusioni che si possono trarre dal nuovo rapporto annuale dell’Agenzia europea di Lisbona sulle droghe e le tossicodipendenze (“Rapporto europeo sulla droga: Tendenze e sviluppi”), presentato oggi a Bruxelles con un punto stampa a cui ha parteciato la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson.
“Il mercato – si legge nel rapporto – è ora caratterizzato dalla disponibilità relativamente diffusa di una gamma più ampia di farmaci, spesso disponibili ad alta potenza o purezza. Continuano a essere sempre più rilevati gli ingenti sequestri di stupefacenti trasportati in Europa in container per spedizioni intermodali, con le catene di approvvigionamento commerciale che sono un obiettivo chiave per l’infiltrazione da parte dei gruppi della criminalità organizzata. L’Europa rimane anche un’importante area di produzione (nel senso delle capacità di elaborazione e raffinazione, ndr) per alcune sostanze, in particolare le droghe sintetiche e la cannabis”.
Il rapporto rivela poi un aumento dell’importanza della cocaina e degli stimolanti sintetici, con un record storico per quanto riguarda la disponibilità di cocaina. “Nel 2021, gli Stati membri dell’UE hanno sequestrato la cifra record di 303 tonnellate di cocaina. Il traffico di grandi volumi di cocaina attraverso i principali porti marittimi europei, in container commerciali intermodali, è un fattore significativo dell’elevata disponibilità di questa droga in Europa oggi”.
“L’impatto dell’elevata disponibilità di cocaina si riflette nelle preoccupazioni per un aumento dei problemi di salute e dei livelli di criminalità, compresi i crimini violenti associati alle attività del mercato della droga. I grandi sequestri riflettono anche i maggiori sforzi compiuti dalle forze dell’ordine per interrompere il traffico attraverso i principali porti europei”, rileva il rapporto.
“Tuttavia, ci sono anche segnali che i gruppi di trafficanti stanno esplorando sempre più nuovi approcci per ridurre il rischio di essere scoperti. Vi sono prove che suggeriscono, ad esempio, che stiano prendendo di mira piccoli porti potenzialmente vulnerabili nell’Unione europea e nei paesi limitrofi”.
“Esiste ora anche un’industria di produzione secondaria di cocaina ben consolidata in Europa” con 34 laboratori smantellati nel 2021. Questo, tra l’altro, “facilita l’uso di nuovi metodi per agevolare il traffico, che possono rendere più difficile l’individuazione della cocaina nascosta nei carichi commerciali”, conclude il rapporto.