Roma, 15 giu. (askanews) – Il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea e il Gal, la Cittadella del Sapere, il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, hanno chiesto il riconoscimento del titolo di Patrimonio dell’Umanità per l’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea. Al fine di dare vigore alla richiesta essi hanno chiesto il sostegno al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: entrambi i Presidenti hanno dato riscontro positivo a tale richiesta. Non a caso sono state coinvolte due Regioni collocate, l’una nel Sud Italia e l’altra nel Nord Italia, proprio in quanto si è voluto creare un legame solidale tra il Nord e il Sud della nazione italiana, spesso trascurato in quanto non risolta ancora l’atavica questione meridionale, che rende l’Italia divisa in due. Tale connubio solidale darà corso ad un percorso nuovo ed innovativo teso all’unificazione di territori italiani che il corso della storia ha tenuto distanti, ciascuno chiuso nella propria cultura sociale, politica ed economica, chiusura e distanza che ha svantaggiato economicamente il Sud Italia. Per promuovere una nuova cultura della nazione, che inglobi e non divida, considerata, altresì, l’avvento di una nuova forma di economia, definita green, in quanto pone al centro il rispetto della natura e del creato per evitare che venga danneggiato in modo irreversibile l’ecosistema, Biagio Maimone e il Gal hanno voluto coinvolgere la Regione Lombardia in tale nuova avventura nell’ambito dello sviluppo “verde”, in quanto la Lombardia è la Regione italiana più aperta all’innovazione e al cambiamento. In tale ottica hanno rivolto anche al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie della Repubblica Italiana, Roberto Calderoli e al Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini un messaggio finalizzato a sostenere la candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’ Umanità. Il messaggio del Ministro Calderoli e del Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini darà certamente maggior vigore alla richiesta formulata da Biagio Maimone e dal Gal all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, sicchè più facilmente possa avviarsi l’iter finalizzato all’inserimento dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nei prossimi giorni, la suddetta richiesta perverrà all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, per dar corso all ‘iter dell’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Biagio Maimone, promotore della richiesta e ideatore del sito www.progettodivitasud.it per il rilancio del Mezzogiorno pone all’attenzione di Salvini e di Calderoli la necessità di unire le forze perché possa realizzarsi l’emancipazione del Mezzogiorno d’Italia, i cui beni naturali costituiscono risorse rilevanti per l’intera economia italiana e la sfida concreta alla crisi climatica. Il Nord Italia e il Sud Italia dovranno finalmente tendersi la mano, cooperando per lo sviluppo, pur in posseso di diversità che rappresentano un valore aggiunto, volano di progresso e sviluppo socio-economico. L’Area Sud della Basilicata rappresenta un modello innovativo di economia green, in quanto fondato sul rispetto e la salvaguardia del territorio e, nel contempo, delle tradizioni. Sostenere la Basilicata per il Ministro Calderoli e per il Vice Presidente del Consiglio Salvini non significa escludere altre Regioni del Sud, ma incamminarsi su una traiettoria che riscatti, man mano, tutte le Regioni del Sud Italia dall’obsolescenza da cui sono avvolte. Non vi è dubbio che la Regione Basilicata fa vivere la cosiddetta “economia verde” , o più propriamente economia ecologica, che, oltre ad essere diventata una necessità inderogabile per la salvaguardia dell’ecosistema e, conseguentemente, del pianeta, nonché degli esseri viventi che lo popolano, tra cui l’essere umano, può essere considerata fonte di opportunità concrete per lo sviluppo umano. L’economia verde, che si prende cura della salute del creato e delle sue creature, si fonda, pertanto, su un concetto nuovo ed innovativo di economia che, proprio in virtù delle sue finalità, riverserà nel contesto economico quei valori profondi che la porranno al servizio dell’umanità. Nascerà un’economia che attribuirà la priorità all’essere umano, alla sua identità profonda e ai suoi valori morali, nonché alla sua dignità umana, che, sovente, l’economia di mercato ha sacrificato in nome dell’arricchimento smodato di chi detiene il potere economico. “Per noi che prediligiamo definire l’universo creato e creature chi in esso vive, animati certamente da una speranza di carattere sociale, ma anche di carattere spirituale , la Natura è un bene non solo materiale, da difendere per i suoi benefici materiali, ma anche un bene che manifesta lo splendore della creazione e delle sue manifestazioni, che sono espressione autentica di armonia, esempio di quell’armonia che occorre riversare nella relazione umana tra i singoli, tra i territori e tra gli Stati. L’umanizzazione dei processi produttivi è l’obiettivo fondamentale della nuova economia, che è e sarà l’economia verde, il cui intento è di porre al centro l’ambiente , il cosmo e le sue leggi , nonché gli esseri viventi e l’uomo che da “oggetto” dovrà trasformarsi in ‘soggetto’. Infatti, considerate le finalità da perseguire, non potrà non sovvertirsi la relazione tra l’uomo e l’economia” ha dichiarato Biagio Maimone, il quale ha aggiunto: “E non è escluso che l’economia green darà impulso alla nascita di nuove fonti economiche non inquinanti , non deleterie all’equilibrio uomo-natura Non è escluso, altresì, che tali nuove fonti economiche possano determinare un’economia includente e, conseguentemente, realizzare i presupposti perché viva l’equità sociale, la solidarietà, l’altruismo e il benessere collettivo, ancor più fortificati dal sentimento di amore e rispetto per l’universo e per le sue inderogabili leggi. Per tale motivo l’Area Sud della Basilicata può diventare un modello di economia anche per le altre regioni italiane ed è per tale motivazione che chiediamo alle Istituzioni di voler partecipare al processo di inclusione e valorizzazione di tale Regione, la cui cultura è foriera di sviluppo sostenibile, che è lo sviluppo da realizzare per le generazioni attuali e per le generazioni del futuro”.