Milano, 15 giu. (askanews) – La smaterializzazione dell’opera d’arte che diventa liquido e, in un certo senso, distilla la propria essenza profonda e concettuale, per cercare una possibile via alla purezza del messaggio o dell’atto artistico in sé. BuildingBox a Milano presenta nella propria vetrina affacciata su via Monte di Pietà un intervento di Gaspare, artista e curatore colto e brillante, ispirato ai cambiamenti di stato della materia.
“Gaspare – ci ha spiegato Giulia Bortoluzzi, curatrice del progetto per la Galleria Building – espone il suo corpus vitrearum, appunto un corpus che raccoglie in ampolle di vetro, in 18 ampolle di vetro, una sua opera smaterializzata, quindi c’è quest’idea del fluido legato alla combustione, al fuoco come elemento di distruzione, ma anche generatore. Per Eraclito il fuoco era l’elemento primario che a sua volta generava l’acqua”.
In sostanza Gaspare ha raccolto nelle bottiglie ciò che restava di sue opere, realizzate con diverse tecniche artistiche, e quindi bruciate. Dalla scomparsa dei lavori, dalla loro distruzione, nascono nuove prospettive sulla pratica stessa, nuove consapevolezze sul senso dell’opera, e anche, in un certo senso, sull’idea di arte in generale. “BuildingBox è un progetto annuale voluto dalla Galleria Building e curato da me – ha aggiunto Giulia Bortoluzzi -. Per quest’anno è iniziato il 7 gennaio 2023 e proseguirà fino all’inizio del 2024. Segue il calendario lunare, quindi ogni mese lunare, a ogni luna nuova cambia il suo volto. Il Building Box si trasforma e ospita un lavoro site specific, inedito o in alcuni casi rivisitato, diciamo già prodotto ma rivisitato, di dodici artisti italiani contemporanei”.
Il progetto è intitolato “Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora)” e si concentra, prendendo ispirazione da un verso di Montale, sul tema dell’acqua.