Roma, 14 giu. (askanews) – “Il contributo di Leonardo alla missione Euclid è fatto di tre sottosistemi. Uno è il sensore di guida fine, un sensore speciale che si ispira ai sensori di assetto che è inserito nel piano focale del telescopio di Euclid ed è quello che permette il puntamento ultra-fine, ultra-preciso del telescopio nella direzione di osservazione astronomica. Il secondo sottosistema è il sistema di micropropulsione, si tratta di micro-razzi che danno una spinta molto piccola e non hanno lo scopo di dare assetto al satellite ma di dargli, insieme alle misure del sensore di guida fine, il puntamento fine. Il terzo sottosistema è quello dei pannelli solari, abbiamo costruito i pannelli fotovoltaici che danno l’elettricità e la potenza di bordo al satellite, sia agli strumenti che alla strumentazione di piattaforma”. Così ad askanews Enrico Suetta, Responsabile Ricerca e Sviluppo Spazio e Optronica di Leonardo sul contributo dell’azienda alla missione dell’Esa Euclid il cui lancio è programmato per i primi di luglio dalla base di Cape Canaveral in Florida con un razzo Falcon 9 e che ha l’obiettivo di indagare la natura della materia oscura e dell’energia oscura che permeano l’Universo.