Roma, 13 giu. (askanews) – La giunta Gualtieri ‘salva’ 247 villini storici, tra I e II Municipio, “e altri ne aggiungeremo nei prossimi mesi”, ma dà il via libera alla demolizione o trasformazione di altri 300 edifici, centri commerciali e palazzi istituzionali “per far ricominciare la città a muoversi, dopo 11 anni, salvaguardando la specificità di Roma Capitale”. Lo ha annunciato l’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia, nel corso della presentazione della delibera di semplificazione amministrativa delle norme tecniche del Piano regolatore della Capitale (Nta) che va ad aggiornare anche la Carta per la qualità.
“Non abbiamo messo in discussione le linee di fondo del Piano regolatore – ha chiarito Veloccia -, ma abbiamo provato a superarne le difficoltà operative reinterpretando la Carta della qualità non come vincolo urbanistico nella città storica, ma come linee guida”.
La Carta per la Qualità è l’elaborato del Piano regolatore che riporta tutti gli immobili e le aree urbane sottoposti a uno speciale regime di tutela individuato da Roma Capitale e autonomo rispetto agli altri vincoli statali e definito in accordo con la Sovrintendenza di Roma Capitale. Con il suo aggiornamento si introducono nuovi immobili da tutelare: 246 nuovi villini individuati, di cui 113 nel Municipio Roma I Centro e 133 nel Municipio Roma II, sui quali non sarà più possibile intervenire senza un preventivo assenso della Sovrintendenza Capitolina.
Oltre 300 immobili prima protetti, a seguito di istanze di parte, recepimento di trasformazioni urbanistiche, valutazioni congiunte con Sovrintendenza Capitolina che non possedevano caratteristiche da tutelare, possono ora essere liberamente trasformati.
L’aggiornamento ha coinvolto anche circa 1.000 elementi di Preesistenze archeologico-Monumentali tra i quali 91 sono stati eliminati e 170 nuovi inseriti nella Carta. I cambiamenti di tutela hanno riguardato anche gli Edifici balneari storici con valore architettonico e gli Edifici balneari con valore testimoniale, nel litorale romano. Dei 13 precedentemente tutelati, 7 sono stati stralciati per favorire la rigenerazione degli stabilimenti.