Roma, 13 giu. (askanews) – “Ho letto con commozione e preoccupazione la storia di Suor Serafina che a 110 anni ha ricevuto un appuntamento per la prima visita geriatrica a 6 mesi di distanza. È il simbolo del sistema che sto combattendo con tutte le mie energie e che mi indigna e imbarazza. Tecnicamente la sua prenotazione rispetta criteri stabiliti dal “sistema”. Ed è proprio questo sistema (e spesso l’assenza di esso) che sto riformando nel profondo, a partire dall’aspetto umano e di dignità della persona”. Su Facebook il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, torna così a parlare della sanità regionale, dei ritardi, dei malfunzionamenti, dei nodi che già in campagna elettorale aveva individuato e promesso ai cittadini laziali di affrontare e risolvere.
“Un sistema in tilt, frutto negli ultimi decenni di mal governo della sanità laziale e che mi porta, innanzitutto, a chiedere scusa a Suor Serafina, non solo a nome mio, ma di tutta la giunta della Regione Lazio”, spiega Rocca che aggiunge con parole inequivocabili: “Deve finire questa meccanica zoppa e alienante fatta solo di numeri, di ritardi, di disorganizzazione e caos. È una malattia grave, allo stadio terminale, quella della sanità laziale. Non avrò pace finché questo non avverrà. Ci ho messo la faccia e andrò fino in fondo. Suor Serafina ha avuto la sua visita geriatrica. Questo è il mio impegno (amaro) a tampone del ‘vuoto’. Ma colmarlo questo vuoto? Non bastano la razionalizzazione e la programmazione, il vuoto in questione va curato innanzitutto con la ricerca dell’umanità. Grazie cara Sorella per averci, con la sua vicissitudine, scosso – se possibile – ancora di più. Perché per una Suor Serafina che riesce a far sentire la sua voce, in tanti non riescono e vivono percorsi disumanizzanti e indegni di una società che vuol definirsi civile”, conclude Rocca che la prossima settimana, il 21 giugno tirerà le somme dei suoi primi 100 giorni di governo, luci puntate sulla sanità.