Roma, 13 giu. (askanews) – Prosegue l’attività dei giovani di Promu per colmare con l’arte immateriale della musica luoghi inediti del panorama romano, dai musei come quello Etrusco di Villa Giulia, spesso penalizzati dall’offerta sontuosa della Città Eterna, agli spazi industriali dismessi come l’ex Cartiera Latina dell’Appia Antica, per la terza edizione dell’Appia Antica Music Festival dal 21 al 25 giugno con concerti dal vivo, tre installazioni audiovisive e percorsi di ristoro.
La terza edizione del Festival consentirà passeggiate sonore all’ex Cartiera Latina della Via Appia in attesa dei concerti veri e propri alle ore 20.30, passando dal progetto del compositore Emanuele de Raymondi interpretato da Sentieri Selvaggi a “La Carta dei Sogni” di Francesco Antonioni, dedicato al genius loci di questo spazio unico della capitale, addossato alle Mura Aureliane, con una storia produttiva che parte già nel Seicento e che oggi resta l’unica struttura industriale rimasta sul territorio romano. La passeggiata tra le arti e i suoni include anche la mostra “Paesaggi Sonori” di Alfonso Giancotti, docente di Architettura alla Sapienza, allestita dal giovane studio romano di architettura TARI Architects.
Qui per cinque sere si potrà viaggiare idealmente in musica dal Settecento vivaldiano fino all’ipotetico futuro del doppio concerto di chiusura con Duo Ebano e Duo O-Janà, passando per l’800 di Schubert e Mahler con i celebrati Solisti dell’Orchestra Mozart, fondata da Claudio Abbado proprio per creare un indissolubile rapporto tra musica sinfonica e da camera; il Novecento di Schnittke, Stravinsky e Adès con l’eccellente Quartetto Mirus, e l’attualità con Gabriele Mirabassi che, per la prima volta, sarà accompagnato dal Metaphora Ensemble nell’esecuzione delle sue musiche e delle opere di Mazzocchetti e Britten.
Il concerto di apertura del 21 giugno, Festa della Musica, porta a Roma il pluripremiato progetto dei Solisti Aquilani e Daniele Orlando “A New Season”, presentato nel 2019 al Parlamento Europeo e che ha superato i quattro milioni di ascolti su Spotify, spopolando in rete: esso reinterpreta Le Quattro Stagioni di Vivaldi, senza modificarne la partitura, con un’accentuazione dei contrasti chiaro-scuro, che metaforizzano la ‘nuova’ natura violata rispetto all’armonia descritta dalla più celebre composizione classica di sempre.
Il festival rientra nella rete di Fondazione Ecosistemi, organizzazione specializzata in strategie, programmi, azioni e strumenti per lo sviluppo sostenibile, leader nel GPP e negli acquisti verdi.
Lo spazio sarà attrezzato per consentire un momento di ristoro di qualità enogastronomica e un percorso di scoperta dell’area dell’Appia Antica.
I biglietti dell’Appia Antica Music Festival saranno disponibili a partire dai primi giorni di giugno su promu.it