Milano, 12 giu. (askanews) – “Abbiamo fame” e “nostra madre è morta” sono state le prime parole pronunciate dai bambini scomparsi da 40 giorni nella giungla colombiana quando sono stati ritrovati. Dopo aver vagato da soli per più di un mese, i quattro bambini indigeni Huitoto – di 13, 9, 5 e 1 anno – sono stati salvati e portati via dall’Amazzonia venerdì, e due giorni dopo si stavano riprendendo in un ospedale militare di Bogotà.
“Quando li abbiamo trovati è stata davvero una felicità immensa, erano un po’ molto malnutriti, ma quello che abbiamo ammirato dei 4 minori, indipendentemente dalla ragazza che non parla, è che non avevano perso conoscenza, si ricordavano tutto”. A parlare è Henry Guerrero, indigeno Huitoto che ha aiutato nell’operazione di ricerca nella giungla.
“Quella che ha diretto tutto nei 40 giorni è stata la maggiore, (Lesly) era molto intelligente, perché quando abbiamo controllato la valigetta, abbiamo controllato cosa portava. Ha preso la tenda da sole, l’asciugamano, l’attrezzatura da campeggio, una torcia che era ormai scarica, i 2 cellulari, con cui ogni tanto si distraevano la notte”.
I quattro bambini si erano persi nella giungla dal primo maggio, quando il Cessna 206 su cui viaggiavano si è schiantato. Il pilota aveva segnalato problemi al motore solo pochi minuti dopo il decollo da una profonda area amazzonica nota come Araracuara durante il viaggio di 350 chilometri (217 miglia) verso la città di San Jose del Guaviare. I corpi del pilota, della madre dei bambini e di un altro adulto sono stati tutti trovati sul luogo dell’incidente.