Dnipropetrovsk Oblast (Ucraina), 8 giu. (askanews) – Decine di migliaia di pesci morti nel fango sulle rive del fiume Dnipro: è un’altra delle conseguenze della distruzione della diga di Nova Kakhovka, nella zona occupata dalle forze russe. Quasi una tonnellata di pesci morti sono stati finora raccolti, ma è corsa contro il tempo per impedire che la putrefazione di quelli che restano minacci di contaminare la delicata situazione dell’acqua nella zona inondata dopo l’esplosione della diga.
Le autorità ucraine hanno subito accusato Mosca di aver deliberatamente fatto saltare la centrale idroelettrica per ostacolare la controffensiva delle forze di Kiev. Mosca da parte sua parla di “sabotaggio” degli ucraini. La città e la regione di Kherson, riconquistate dalle forze ucraine durante una vittoriosa controffensiva nell’autunno del 2022, sono state inondate a seguito della distruzione della diga, costringendo gli ucraini a evacuare migliaia di abitanti.