Roma, 8 giu. (askanews) – Dopo 32 giorni di confronto si è concluso il tavolo che l’Amministrazione ha svolto con le organizzazioni sindacali sul tema dei criteri di accesso alle progressioni di carriera del personale capitolino. Grazie alla deroga introdotta dal contratto nazionale delle funzioni locali sulle modalità di finanziamento della spesa per il personale, Roma Capitale ha previsto, come da delibera del Piano Assunzionale del 14 aprile scorso, l’utilizzo di risorse pari a 4 milioni di euro per i passaggi di carriera. Sono 2055 i dipendenti che potranno conseguire un avanzamento professionale: 675 nell’area amministrativa tecnica, 690 nell’area della Polizia Locale e 700 in quella educativa e scolastica. “Dopo 14 anni di immobilismo sul fronte delle carriere interne all’Amministrazione, Roma Capitale è il primo grande Ente locale di Italia, a distanza di soli due mesi dall’entrata in vigore del nuovo sistema di classificazione del personale, a dare attuazione ai processi di valorizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici, attraverso le progressioni di carriera che riguarderanno 2055 dipendenti – annuncia Andrea Catarci, ssessore al Personale di Roma Capitale -. In un momento in cui l’attrattività all’impiego in Roma Capitale e negli altri Comuni è ai minimi termini, con tanti vincitori delle procedure concorsuali che rinunciano all’assunzione e parecchi dipendenti capitolini che ricercano altri impieghi a causa di stipendi più bassi rispetto alle altre PA e di importanti carichi di lavoro, decidiamo di invertire una lunga tendenza allo sfascio e di dare impulso alla possibilità di crescita professionale all’interno dell’Ente”. Lo strumento delle progressioni di carriera, spiega Catarci “non è l’unico su cui si punta. Al tavolo di contrattazione per il rinnovo del Contratto Collettivo Decentrato con le organizzazioni sindacali si avanzeranno ulteriori proposte, per provare a recuperare parte dei danni causati dai mancati interventi degli anni passati che hanno radicalmente peggiorato le condizioni economiche di lavoro”. L’idea, continua “è di consentire: Un sensibile aumento degli incentivi economici legati alla produttività, anche attraverso il riconoscimento di un premio importante in un’unica soluzione; Una concreta integrazione delle indennità contrattuali per tutto il personale, ancor più consistente per le indennità specifiche correlate alla continuità educativa e didattica per il personale delle scuole dell’infanzia e dei nidi; Un aumento dei differenziali stipendiali all’interno delle categorie in relazione al livello delle responsabilità assunte. Questi sono alcuni degli elementi principali che porteremo nella contrattazione con le organizzazioni sindacali, con cui decideremo anche come recuperare quella parte di risorse per il personale non utilizzate negli anni precedenti”. “Su tali tematiche di assoluta rilevanza, che possono segnare un complessivo miglioramento socio economico per il personale capitolino, si auspica di superare le rigidità espresse da alcune organizzazioni sindacali, nell’interesse di lavoratori e lavoratrici e in quello generale della città, per la quale siamo chiamati a garantire servizi più efficienti – sottolinea Catarci -. Con le progressioni verticali è stato compiuto un primo passo. La strada da fare per contrastare la ‘fuga’ da Roma Capitale, restituendo dignità e rispetto al personale, è però ancora lunga e necessita degli sforzi di tutti gli attori in campo”.