Varsavia, 5 giu. (askanews) – Secondo gli organizzatori sono stati 300mila i manifestanti che sono scesi in piazza domenica a Varsavia per manifestare contro il governo conservatore guidato dal partito Diritto e giustizia (PiS) e contro il suo leader Jaroslaw Kaczynski: una protesta lanciata dall’opposizione che l’ha definita “la più grande da trent’anni”.
Provenienti da tutta la Polonia, i manifestanti – sfoggiando i colori della bandiera polacca, il bianco e il rosso, e quelli dell’Unione Europea – hanno risposto all’appello del leader del principale partito centrista di opposizione, Piattaforma civica, PO, l’ex leader del Consiglio europeo Donald Tusk, a protestare contro “l’alto costo della vita, gli imbrogli e le bugie” e “a favore della democrazia, di elezioni libere e dell’Ue”.
I funzionari del PO hanno guidato la marcia, accompagnati dal leader di Solidarnosc Lech Walesa, premio Nobel per la pace nel 1983. In un breve discorso Tusk ha sottolineato che la missione dell’opposizione è “paragonabile per importanza” a quella degli anni ’80 e alla lotta al comunismo dell’epoca. A lungo assente dalla scena politica, Walesa ha detto di aver atteso “pazientemente” il giorno in cui il partito nazionalista e il suo leader Kaczynski dovranno andarsene.
“Kaczynski, siamo venuti a prenderti. Questo giorno è arrivato”, ha detto Walesa.
La data della protesta, che l’opposizione vede come uno spartiacque nella sua marcia verso un’eventuale vittoria elettorale nel voto di ottobre, è il 34esimo anniversario delle prime elezioni parzialmente libere in Polonia in cui il movimento di Walesa aveva ottenuto 160 seggi alla Camera Bassa il 35% dell’Assemblea, e il 99% dei seggi per i senatori.