Roma, 5 giu. (askanews) – Raccogliere entro il 2024 1,5 milioni chili di rifiuti marini, pari a sette Colossei riempiti di bottiglie di plastica. Questo uno degli obiettivi che Ogyre, la startup italiana che ha implementato la prima piattaforma digitale di fishing for litter per pulire gli oceani dai rifiuti marini con l’aiuto dei pescatori, ha annunciato in vista del World Oceans Day e dell’Oceans Month.
Si terrà infatti l’8 giugno la Giornata Mondiale degli Oceani, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sensibilizzare le persone sull’importanza del mare come ecosistema fondamentale per la vita del pianeta, invitando ad agire per la sua conservazione durante tutto l’anno. Per tutto il mese di giugno, spiega una nota, Ogyre si impegna ad accendere i riflettori sul tema della salvaguardia del mare. Ogyre presenta Il mare parla a Milano, un evento aperto al pubblico in programma mercoledì 7 giugno presso Deus Portal Club a Milano. Nel corso dell’evento, sarà presentato in anteprima un video prodotto insieme a VD News che racconta il modello del fishing for litter e l’impegno di Ogyre a fronte dell’attuale situazione sulla Legge Salvamare.
Con la Legge Salvamare, entrata in vigore il 10 giugno 2022, è finalmente possibile per i pescatori italiani recuperare i rifiuti raccolti in mare e portarli a riva per smaltirli correttamente. Prima della normativa, i pescatori che riportavano i rifiuti in porto rischiavano di essere multati o di pagare una tassa in quanto i materiali ripescati in mare venivano considerati rifiuti speciali da trattare solo previa apposita autorizzazione.
Attraverso la collaborazione con Comuni ed enti locali, Ogyre agevola il rispetto della legge, supportando e facilitando le azioni di recupero e riciclo dei rifiuti raccolti dai pescatori durante le regolari attività di pesca.
“L’attuale Legge Salvamare è indubbiamente un buon inizio, perché, se prima i rifiuti accidentalmente pescati venivano ributtati in mare per non incorrere in sanzioni, adesso possono essere riportati a terra e conferiti adeguatamente agli impianti portuali di raccolta. Tuttavia, se questo è quello che avviene oggi, il merito è spesso delle diverse intese locali e della buona volontà dei pescatori”, spiega Andrea Faldella, co-founder di Ogyre. “Perché una legge sia pienamente valida, è infatti necessario che alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale seguano i decreti di attuazione e un’opportuna copertura finanziaria. Su questo però c’è ancora da lavorare”.
Sempre nel mese di giugno, parte una nuova e significativa collaborazione tra Ogyre e Acquario di Genova per una campagna di sensibilizzazione e divulgazione rivolta al pubblico sul tema dell’inquinamento dei mari.
La collaborazione prende forma attraverso due iniziative: da un lato l’impegno a raccogliere insieme una tonnellata di rifiuti marini attraverso la community di pescatori di Ogyre e dall’altro l’allestimento di un’area all’interno dell’Acquario di Genova che per tutto il periodo estivo informerà i numerosi visitatori sul problema dell’inquinamento e sul progetto di raccolta congiunto.
Tramite appositi QR code posizionati nell’area espositiva, sarà infatti possibile collegarsi alla pagina dedicata alla collaborazione tra Ogyre e Acquario di Genova ed essere aggiornati in tempo reale sull’andamento della raccolta di rifiuti, visualizzando le quantità raccolte, le aree interessate e i pescatori coinvolti.
“La nostra missione è ripensare i modelli di consumo e di business tra uomo e ambiente, permettendo a tutti di poter agire nel pieno rispetto del mare”, commenta Antonio Augeri, co-founder di Ogyre. “Coinvolgendo i pescatori per riportare a terra i rifiuti marini e compensandoli con un contributo economico per il loro lavoro, Ogyre riesce a raccogliere fino a 22 tonnellate di rifiuti marini al mese, generando al contempo un beneficio economico diretto e indiretto di circa 3 milioni di euro. Tutto questo grazie alla tecnologia che ci aiuta a rendere il processo più diretto, trasparente e alla portata di tutti”.
Dal 2020 ad oggi, l’attività di Ogyre ha permesso di raccogliere 298.343 chili di rifiuti marini (103.697 chili solo nel 2023) di cui circa il 12% viene reinserito nei circuiti di riciclo. La startup conta oggi sei porti in Italia (Cesenatico, Santa Margherita Ligure, Marina di Ravenna, Teulada, Salerno e Cagliari), altri porti in Brasile e Indonesia, coinvolgendo nella raccolta oltre una sessantina di pescatori. L’obiettivo è ora quello di ampliare ulteriormente la flotta e raggiungere entro il 2024 quota 1,5 milioni chili di rifiuti marini, pari a sette Colossei riempiti di bottiglie di plastica.