Istanbul, 4 giu. (askanews) – I fondi delle compagnie aeree bloccati da alcuni paesi minacciano la connettività nei mercati interessati. E’ il rischio paventato dalla Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo nel corso del 79esimo Agm in corso a Istanbul. I fondi bloccati del settore, riferisce la Iata, sono aumentati del 47%, passando a 2,27 miliardi di dollari ad aprile 2023 rispetto agli 1,55 miliardi di dollari dell’aprile 2022.
“Le compagnie aeree non possono continuare a offrire servizi in mercati in cui non sono in grado di venire in possesso delle entrate derivanti dalle loro attività commerciali in tali mercati. I governi devono collaborare con l’industria per risolvere questa situazione, in modo che le compagnie aeree possano continuare a fornire la connettività che è fondamentale per promuovere l’attività economica e la creazione di posti di lavoro”, ha dichiarato Willie Walsh, direttore generale della Iata.
I primi cinque Paesi in questa lista rappresentano il 68,0% dei fondi bloccati. In prima posizione la Nigeria (812,2 milioni di dollari) seguita da Bangladesh (214,1 milioni di dollari), Algeria (196,3 milioni di dollari), Pakistan (188,2 milioni di dollari) e Libano (141,2 milioni di dollari).
La Iata ha esortato i governi a rispettare gli accordi internazionali e gli obblighi dei trattati per consentire alle compagnie aeree di rimpatriare questi fondi derivanti dalla vendita di biglietti, spazio cargo e altre attività.