Roma, 1 giu. (askanews) – “I delitti di Senago e, come sembra dalle prime risultanze, quello di San Basilio dimostrano ancora una volta quanto occorra lavorare per estirpare il fenomeno del femminicidio. Si tratta di un’emergenza senza fine, su cui non si può rimanere in silenzio. Non basta indignarsi, la sicurezza delle donne deve essere al centro dell’agenda politica nazionale, regionale e locale”. Così Luisa Regimenti, assessore alla sicurezza urbana, alla polizia locale e agli enti locali della regione Lazio. “I dati sono drammatici: le donne vittime di omicidio sono state 45 dall’inizio dell’anno, di cui 37 sono state uccise in ambito familiare o affettivo. Invece le donne uccise per mano del partner o dell’ex partner sono 22. Senza contare che la violenza contro le donne è un fenomeno difficilmente misurabile, perché è sommerso in larga parte. Purtroppo tante donne preferiscono non denunciare, mentre molte vittime non hanno ancora un’adeguata garanzia di protezione nonostante si siano rivolte alle forze dell’ordine. Possiamo contare su ottime leggi, ad esempio il Codice Rosso, ma non sono sempre attuate al meglio. Pertanto dobbiamo lavorare per offrire un maggiore sostegno, anche economico, a chi denuncia, implementando l’uso del braccialetto elettronico. Servono delle soluzioni concrete oppure questo tragico bollettino non avrà fine, sicuramente la Regione Lazio continuerà a essere in prima linea per contrastare la violenza di genere. L’impegno sarà massimo in linea con il mio mandato da Parlamentare europeo”, conclude l’assessore Regimenti.