Roma, 1 giu. (askanews) – È un viaggio di crescita avventuroso e drammatico, tra fantasia e dura periferia, quello che intraprende in una lunga estate Walter, il tredicenne protagonista di “Denti da squalo”, dall’8 giugno nei cinema. L’interprete principale del film diretto da Davide Gentile è l’esordiente Tiziano Menichelli, Virginia Raffaele interpreta sua madre, Claudio Santamaria il padre, da poco deceduto, che gli riappare in sogno, Edoardo Pesce è il boss della zona. E’ suo quello squalo nella piscina che per Walter rappresenta la scoperta, la paura, la forza e l’altra faccia della medaglia, la fragilità.
“Io uso una foto per i social, per i whatsapp, che è un pesce rosso, con una pinna da squalo finta che indossa, quindi diciamo che mi rappresenta, neanche a farlo apposta al 90%. È pieno di ragazzi, specialmente insicuri, che come maschera attuano una finta disinvoltura, un essere già pronti per il mondo, che invece poi invece è assolutamente una maschera vuota” dice Pesce.
La fantasia e le esperienze negative aiutano il giovane protagonista a superare il proprio lutto e a scegliere la sua strada, come spiega il regista: “Walter si accorgerà che essere bambini è ancora bello, e che c’è un po’ un tempo per tutto. Quindi c’è questa nobilitazione dell’infanzia che trovo molto giusta e anche molto bella, rispetto ai giovani d’oggi che tendono a correre forse troppo veloci, rispetto alla loro età”.