Roma, 31 mag. (askanews) – L’esperienza e la produzione giuridica di Roma antica costituiscono una imprescindibile eredità per lo studio del diritto e per lo sviluppo delle istituzioni giuridiche moderne. La mostra Lex. Giustizia e Diritto dall’Etruria a Roma, ospitata dal 27 maggio fino al 10 settembre 2023 presso le sale espositive del Museo dell’Ara Pacis, propone alcune riflessioni sul concetto di Giustizia e sull’ordinamento giuridico nella Roma antica, attraverso personaggi, luoghi, testi di legge.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai beni Culturali ideata ed organizzata dal Centro Europeo per il Turismo Cultura e Spettacolo con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. La mostra e il catalogo, edito da Gangemi Editore, sono a cura dell’archeologo Vincenzo Lemmo.
Il percorso muove da alcune premesse a carattere storico e sociale sul concetto di Giustizia, sul ruolo del Diritto nella società etrusco-italica e nel tessuto della Roma monarchica, per poi sottolineare l’importante passaggio da una tradizione orale ai vincoli dei dispositivi fissati dalla scrittura. Al di là di una contestualizzazione cronologica di alcuni fenomeni e istituti, la mostra vuole offrire al visitatore una sintetica panoramica degli elementi fondanti il diritto romano, la sua pervasività nella vita quotidiana di un civis, e le più importanti istituzioni giuridiche. Il percorso si snoda attraverso più di 80 opere provenienti dalle collezioni dei Musei civici di Roma Capitale, da musei e istituzioni nazionali e da collezioni private, suddiviso in 11 sezioni tematiche.
Da una prima sezione, dedicata a narrazioni mitiche attraverso cui leggere aspetti sociali e culturali fondamentali a comprendere il concetto di Giustizia e la sua connessione con il mondo degli dèi e l’etica degli eroi, il percorso propone delle riflessioni sul diritto nella Roma monarchica, evidenziandone gli elementi essenziali, anche in virtù delle difficoltà legate alla scarsità delle fonti a disposizione. Forte era il legame tra giustizia, diritto e religione: l’esigenza era quella di una amministrazione della giustizia che facesse della repressione uno strumento necessario a mantenere in equilibrio il rapporto con gli déi, la pax deorum.
La parte centrale della narrazione si focalizza su alcuni temi caratterizzanti la politica e l’amministrazione della giustizia nella Roma repubblicana: da un importante momento di transizione, la fissazione scritta delle leggi, alle principali magistrature, fino al concetto di imperium e ai simboli che accomunavano alcune di esse, essenzialmente distinte per competenze. In questo contesto, una piccola finestra sulla quotidianità del lavoro del magistrato sarà offerta da alcune opere da collezione privata. Il percorso offre poi una riflessione sulla persistenza della relazione tra politica, amministrazione della giustizia e religione in epoca imperiale: lo si legge attraverso le testimonianze delle rappresentazioni di Aequitas e Iustitia sulle monete e la personificazione di questi stessi concetti con membri della famiglia imperiale. La narrazione a carattere più generale si conclude con una sezione dedicata ai luoghi di amministrazione della giustizia, scenografia quotidiana dei processi, sia in epoca repubblicana che in epoca imperiale.
Nell’ultima parte della narrazione, il percorso si sofferma sulla pervasività del diritto e delle istituzioni giuridiche sulla vita quotidiana del cittadino romano attraverso l’esemplificazione del matrimonio e della condizione servile. Non mancherà poi una sezione dedicata specificamente all’amministrazione della giustizia in ambito militare con rare e preziose testimonianze a mostrare simboli del potere e oggetti del giudizio.
A chiudere il percorso, una breve disanima dei meccanismi attraverso i quali nascevano i testi di legge, con alcuni esempi pratici.
Il percorso di mostra è, infine, arricchito da una sezione che testimonia l’importante attività del Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri con opere di tipologia varia e trasversali dal punto di vista cronologico, esposte per la prima volta al pubblico.
La Sovrintendenza Capitolina rinnova, anche in occasione di questa mostra, il proprio impegno a rendere accessibili le mostre temporanee ad un pubblico il più possibile ampio. Per le persone con disabilità visiva sarà disponibile un calendario di visite tattili gratuite, accompagnate da operatore specializzato. Anche per il pubblico sordo saranno disponibili visite guidate gratuite alla mostra con interpreti della Lingua dei Segni Italiana – LIS, servizio messo a disposizione dal Dipartimento Politiche Sociale e Salute – Direzione Servizi alla Persona di Roma Capitale e realizzato dalla Cooperativa Segni d’Integrazione – Lazio.