Milano, 30 mag. (askanews) – Mentre nel mondo è di stretta attualità il dibattito sull’Intelligenza Artificiale e dei potenziali rischi connessi al suo utilizzo, c’è chi sostiene che l’AI potrebbe addirittura facilitare l’apprendimento scolastico rendendolo, al tempo stesso, coinvolgente e divertente. Lo rivela l’indagine “GoStudent Future of Education Report 2023” che ha coinvolto 1015 genitori e 1015 studenti della Generazione Z e Alpha di tutta Europa.
Secondo la ricerca, il 74% dei giovani ritiene utile l’inserimento della tecnologia nei programmi di studio perché migliorerebbe l’apprendimento e la creatività degli studenti.
Gregor Muller è il co-fondatore dell’azienda di e-Learning, nata da una chat su whatsapp nel 2016, con lo scopo di aiutare gli studenti nello studio, con video-lezioni online.
“Nel nostro Educational Report – ha spiegato – abbiamo visto che è qualcosa che i ragazzi vogliono davvero e hanno menzionato proprio l’AI in modo proattivo. Penso che quando i ragazzi mostrano interesse per qualcosa e sono aperti, in genere, è un buon segno e quindi su questo pensiamo di raddoppiare gli sforzi”.
L’interesse per le materie con focus sulla tecnologia ha un trend decisamente in crescita nelle scuole di tutta Europa. Anche per questo GoStudent ha deciso di puntare, per i prossimi anni, proprio sullo sviluppo di metodi d’apprendimento con tecnologie avanzate.
“Dobbiamo lavorare di più insieme, imprese private, come noi, con gli Stati, con i governi e con la politica per trovare quel che funziona davvero per il futuro e dobbiamo collaborare di più. Dobbiamo lavorare per assicurarci che queste tecnologie cambino le cose in modo positivo e che le cose che s’insegnano a scuola siano quelle di cui i ragazzi avranno bisogno in futuro”.
“Possiamo usare l’AI per aiutare gli insegnanti a essere più bravi, migliorare nel preparare le lezioni, più produttivi nel creare i compiti giusti, nel seguire i progressi”.
È fuor di dubbio che le potenzialità dell’AI avranno – comunque – un ruolo fondamentale in ambito scolastico nel prossimo futuro e si ritiene che – in ambito e-Learning – porteranno a un aumento dei ricavi del 40% nei prossimi 5 anni.
“Allo stesso tempo, dal lato dei ragazzi – ha concluso il manager – mentre stanno apprendendo, certamente l’AI e i sistemi collegati si adattano a ciascuno e a come ogni studente preferisce imparare e cosa ha fatto prima e loro hanno accesso a un’incredibile mole di dati che possono essere personalizzati per i ragazzi. Quindi l’AI aiuta anche in questo. Pensiamo davvero che l’AI e le esperienze di insegnamento collegate faranno crescere il mercato del tutoring e dell’insegnamento a livello mondiale, perché lo rende più accessibile a più persone. Non tutti possono permettersi un insegnante privato, ma non appena la tecnologia sarà abbastanza sviluppata e si potrà avere un assistente all’insegnamento basato sull’Intelligenza artrificiale, be’ questo potranno permetterselo molte famiglie in tutto il mondo, e questo certamente è ottimo perché dà accesso all’educazione a un prezzo migliore a sempre più persone”.